mercoledì 16 marzo 2022
Consacrarsi alla Madonna vuol dire accoglierla come vera madre sull'esempio di Giovanni. Si consacra un popolo, una Nazione o l’Umanità. Papa Francesco lo ha deciso per l'Ucraina e la Russia
Cosa significa "atto di consacrazione" a Maria e perché si fa
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Papa Francesco ha deciso di consacrare la Russia e l’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria. Lo farà il prossimo venerdì 25 marzo durante la Celebrazione della Penitenza che presiederà alle ore 17 nella Basilica di San Pietro. Lo stesso atto, sempre nel giorno in cui la Chiesa festeggia la Solennità dell’Annunciazione del Signore, sarà compiuto a Fatima dal cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere di sua santità, come inviato del Santo Padre. La notizia è stata diffusa ieri con una Dichiarazione del direttore della Sala Stampa della Santa Sede Matteo Bruni. (LEGGI QUI)

L’atteggiamento o l’atto di consacrazione a Maria risale almeno all’VIII secolo con Giovanni Damasceno, al quale dobbiamo la prima formula di consacrazione a Maria, espressa con il verbo anatíthemi (= dedico, consacro, offro nel culto): “Anche noi oggi ti restiamo vicini, o Sovrana, […] legando le nostre anime alla tua speranza, come a un’ancora saldissima e del tutto infrangibile (cf Eb 6,19), consacrandoti mente, anima, corpo e tutto il nostro essere e onorandoti, per quanto è a noi possibile, ‘con salmi, inni e cantici spirituali’ (Ef 5,19)”.


Come ricordava il mariologo padre Stefano De Fiores il termine consacrazione ritorna in autori carmelitani del Seicento, per esempio in Léon de Saint Jean, il quale ritiene che “il più completo olocausto che un’anima devota possa fare, è di consacrarsi a Dio, a Gesù, a Maria e a tutta la loro benedetta famiglia”.

"Consacrarsi alla Madonna", sottolineava, padre Gabriele Amorth, “vuol dire accoglierla come vera madre, sull’esempio di Giovanni, perché lei per prima prende sul serio la sua maternità su di noi. La consacrazione è un Atto complesso, che si diversifica nei vari casi: altro è quando un fedele si consacra personalmente, assumendo impegni precisi, altro è quando si consacra un popolo, un’intera Nazione o addirittura l’Umanità”.

Il religioso paolino ricordava poi che in tutto il Medioevo era una gara di Città e Comuni che "si offrivano" alla Vergine, spesso presentandole le chiavi della Città in suggestive cerimonie. Nel sec. XVII poi iniziarono le grandi consacrazioni nazionali: la Francia nel 1638, il Portogallo nel 1644, l’Austria nel 1647, la Polonia nel 1656… La solenne consacrazione dell’Italia avvenne più tardi, nel 1959, “anche perché non aveva ancora raggiunto l’unità al tempo delle consacrazioni nazionali”.

L’atto di consacrazione è tradizionalmente rivolto a Gesù, alla Beata Vergine Maria, a San Giuseppe e ai tre arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele. Il 5 luglio 2013, ad esempio, Papa Francesco ha consacrato lo Stato di Città del Vaticano a san Giuseppe e a san Michele Arcangelo.

La Madonna, nell’apparizione del 13 luglio 1917 a Fatima, aveva chiesto la consacrazione della Russia al Suo Cuore Immacolato. Dopo Pio XII, Paolo VI e Giovanni Paolo II anche Francesco ha deciso di consacrare al Cuore Immacolato di Maria la Russia e l’Ucraina ora separate e in guerra tra loro. Avverrà durante la Celebrazione della Penitenza che il Pontefice presiederà Venerdì 25 marzo alle 17 nella Basilica di San Pietro. Lo stesso atto, nel medesimo giorno in cui la Chiesa festeggia la Solennità dell’Annunciazione, sarà compiuto a Fatima dal cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere pontificio, come inviato del Papa.

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