lunedì 15 aprile 2013
​Dura presa di posizione del sindaco Andrea Sala (Lega): «I soldi li vogliamo, e li vogliamo tutti». Le associazioni: tutelare le famiglie più povere.
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​«Nessuna possibilità di mediazione: i soldi li vogliamo e li vogliamo tutti». Non transige davanti a nulla il sindaco di Vigevano (Pavia), il leghista Andrea Sala, e non indietreggia dalla scelta di recuperare i debiti delle famiglie prima di riammettere i bambini al servizio mensa. Chi non paga, e sono circa in 150, può restare a scuola, ma mangia in un’aula separata dagli altri quello che si porta da casa. «Quando si ha un debito verso la pubblica amministrazione – proclama il sindaco – questo va estinto in toto, altrimenti resta a carico della collettività». Non importa se a causare l’ammanco è la mancanza di un lavoro. Chi è indietro con i pagamenti deve scucire il denaro. «L’anno scorso – insiste Sala – i morosi erano 450, ora molti si sono messi in riga. L’ente locale non è obbligato a fornire il servizio mensa, ed io come sindaco non posso svolgere il ruolo di mediatore con le associazioni in questa situazione di disagio sociale». Il riferimento è alla lettera aperta inviatagli qualche giorno fa da varie realtà cittadine, tra cui Azione Cattolica diocesana, gruppo Scout d’Europa Stella Polare, Libera, Tavolo migranti, ufficio di pastorale Sociale diocesano, partiti ed esponenti politici. Una missiva che chiedeva di congelare i debiti pregressi, per poter poi dare un aiuto economico che faccia tornare a mensa chi ha veramente necessità. «Le associazioni promotrici – si legge – non sanno se sarà possibile coprire l’intero fabbisogno, ma chiedono all’amministrazione comprensione nel non pretendere prima la restituzione degli arretrati». In altre parole congelare il debito e riammettere a mensa quei bimbi i cui genitori hanno pagato la retta mensile.Niente da fare. Sindaco e amministrazione non indietreggiano e ribadiscono: o tutti i soldi o il panino da casa. E il primo cittadino valuta di adire le vie legali contro coloro che, a suo dire, dalle critiche sarebbero passati a posizioni offensive. Qualche famiglia, che era rimasta indietro con i pagamenti per avere perso il lavoro, dopo averlo ritrovato ha chiesto agli uffici la rateizzazione del debito. Niente da fare hanno risposto dal comune accampando motivi burocratici. E invitando a ricorrere ai servizi sociali che hanno esentato 67 famiglie anche se quelle in difficoltà sono oltre 200. La durezza della posizione del sindaco sta creando anche qualche problema all’interno della maggioranza che negli ultimi mesi ha visto svariati cambi di assessori ma per ora nulla sembra poter mutare la posizione della giunta vigevanese. La vicenda potrebbe approdare anche in Parlamento, come ha annunciato la neo-deputata pavese del Pd, Chiara Scuvera.
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