martedì 11 febbraio 2020
Interviene l’Ufficio per i giovani della Conferenza episcopale siciliana sul caso della parrocchia denunciata da alcuni residenti per «frastuono e schiamazzi» di bambini e adulti in oratorio
L'oratorio di Santa Teresa a Palermo

L'oratorio di Santa Teresa a Palermo

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«L’oratorio è da sempre un ponte tra la strada e la Chiesa», il divieto imposto dall’autorità giudiziaria all’oratorio di Santa Teresa a Palermo «è una notizia che addolora». Interviene l’Ufficio per i giovani della Conferenza episcopale siciliana sul caso dell’“oratorio della discordia” finito al centro di un caso nazionale a causa del braccio di ferro giudiziario tra alcuni condomini dell’edificio adiacente, che hanno denunciato «frastuono e schiamazzi» procurati da bambini e adulti a tutte le ore, e la parrocchia che difende le attività ludiche svolte in quello spazio destinato dal 1955 a queste finalità.

L’ordinanza di un giudice civile ha vietato le attività ricreative e sportive, in particolare l’uso della palla, finché non saranno effettuati lavori di adeguamento per insonorizzare le mura del campetto, e anche in quel caso le attività saranno consentite con una organizzazione molto restrittiva. La parrocchia del centro di Palermo, guidata dai “Fratelli missionari della misericordia”, ha presentato reclamo e la seconda sezione civile del Tribunale ha affidato a un consulente il compito di studiare il caso e trovare una soluzione tecnica efficiente e non troppo onerosa.

Una conciliazione che auspicano anche il vescovo delegato per i giovani della Cesi, monsignor Pietro Fragnelli, e i direttori dell’ufficio don Gaetano Gulotta e Umberto Confalonieri, che in una nota sottolineano come «in un tempo storico in cui l’emergenza educativa è impellente, l’ufficio regionale della Pastorale dei Giovani esprime solidarietà alle realtà educative coinvolte e auspica una soluzione positiva nel breve tempo. Il linguaggio dell’amore sia lo strumento di pacificazione tra le parti interessate per ricominciare insieme un cammino di collaborazione».

Ma in attesa che il consulente si pronunci e i giudici valutino la situazione, il Centro sportivo italiano ha organizzato ieri un pomeriggio di solidarietà e di sostegno alle attività di tutti i gruppi della città. «È un momento di festa – dice il presidente del Csi Palermo, Maurizio Polizzi – non usiamo palloni, ma siamo qui per giocare con i bambini e condividere insieme una merenda preparata dai genitori». Un pomeriggio di distensione con oltre un centinaio di ragazzini provenienti da numerose parrocchie. All’improvviso arriva anche il presidente del Palermo Calcio, Dario Mirri.

«Questa è una festa di oratori – dice il parroco padre Roberto Ciulla –. Abbiamo creduto opportuno dare voce agli oratori, per evitare che l’intolleranza diventi dilagante. La presenza di tante realtà dimostra che l’oratorio è il luogo dell’incontro. Io penso che questo posto sia il prolungamento dell’altare: in chiesa si celebra l’Eucaristia, qui si celebra la vita». Ma non ritiene di avere commesso abusi o di avere mai esagerato nelle attività ricreative, tanto da generare disturbo intollerabile: «Lo dimostra il fatto che accanto c’è la clinica Torina, che addirittura considera la presenza dei ragazzi e delle attività sportive positiva per allietare l’umore dei pazienti. In ogni caso, siamo disposti a fare non un passo indietro, ma un passo avanti, andare incontro alle esigenze dei condomini e ricominciare».

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