giovedì 28 aprile 2022
Nel 2020 il tasso di fertilità scende ancora a 1,24 nati vivi per donna. Peggio di noi solo Malta e Spagna. Al vertice della classifica la Francia. In Europa le nascite sono state appena 4,07 milioni
Italia terzultima in Ue per numero di figli

Siciliani

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Solo un giorno fa aveva certificato ancora una volta il divario del nostro Paese con il resto d’Europa sul fronte dell’occupazione femminile. E adesso l’Eurostat torna a mettere quasi in fondo la classifica del Vecchio Continente il nostro Paese per il numero di figli che le donne italiane mettono al mondo. Nel 2020 infatti in Italia si è registrato il terzo livello più basso di fertilità, pari a 1,24 nascite per donna (per un totale di 404.892 nuovi nati), dopo Malta (1,13) e Spagna (1,19). Al contrario, il tasso più elevato si è avuto in Francia, con 1,83 nati vivi per donna, seguita da Romania (1,80), Repubblica Ceca (1,71) e Danimarca (1,68). Ma la tendenza a fare meno figli è una strada che tutto il continente ha intrapreso da ormai molti anni. L'Ufficio statistico dell'Ue, infatti, ha spiegato che due anni fa, in piena pandemia, sono nati nell'Unione europea appena 4,07 milioni di bambini, continuando la tendenza al ribasso iniziata nel 2008, quando erano nati 4,68 milioni di bambini nell'Ue.

L'Italia si pone in fondo alla classifica anche come età media delle madri alla nascita del primo figlio, che nel nostro paese è a 31,4 anni, contro una media europea di 29,5 anni. Peraltro in Italia quasi un quarto dei neonati (il 23,4%, 96.019) ha una madre nata all'estero.

In generale il tasso di fertilità totale due anni fa nell’Ue si è attestato a 1,50 nati vivi per donna e questo rappresenta sia «una piccola diminuzione rispetto al recente picco del 2016», quando il tasso era di 1,57, ma anche «un aumento rispetto al 2001», quando il tasso era di 1,43. Il tasso più alto di fertilità totale dall'inizio della serie temporale comparabile è stato di 1,57 nel 2008, 2010 e 2016. Negli anni intermedi, invece, ha oscillato tra 1,51 e 1,57.

Eurostat ha evidenziato poi che la quota di bambini nati da madri nate all’estero, sia provenienti da altri Stati membri dell’Ue che da Paesi non Ue, è in crescita nell’Ue dal 2013 e che nel 2020 si è attestata al 21%. Questa percentuale tuttavia «differisce significativamente tra gli Stati membri», ha spiegato Eurostat. «Nel 2020, il 64% dei bambini nati in Lussemburgo era da madri di origine straniera, mentre a Cipro la quota era del 39%. In Austria, Malta e Belgio, la quota era di circa un terzo. All’altra estremità della scala, nove Paesi avevano meno del 10% di bambini nati da madri straniere, con le quote più basse registrate in Bulgaria, Slovacchia (entrambe 2%) e Lituania (3%).

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