giovedì 23 marzo 2017
Dal 2015 in municipio a San Luca c’è un funzionario prefettizio perché nessuno si è candidato alle elezioni
Il commissario porta l’acqua e pulisce le vie
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Ogni casa ha davanti un bidoncino verde per i rifiuti numerato. Tutto il paese è pulito. Alcuni punti pericolosi sono stati resi sicuri con ringhiere in ferro battuto. Da una bella fontana sgorga buonissima acqua di montagna che vengono a prendere anche dai paesi vicini. Siamo in Trentino? No, in pieno Aspromonte. A San Luca, paese di ’ndrangheta, faide e traffici di cocaina, governata da due anni da un commissario straordinario perché, dopo lo scioglimento per mafia, alle elezione nessuno riuscì a presentare una lista. Così dal 2015 in municipio c’è Salvatore Gullì, funzionario della prefettura di Reggio Calabria, una lunga esperienza nei comuni commissariati per mafia, ma qui solo 'u commissariu', apprezzato dagli abitanti per i servizi che ora funzionano anche se li devono pagare. «Hanno accettato con molta dignità il rispetto delle regole perchè vedono istituzioni che rispondono positivamente. Si fidano», ci dice. Già, perché qui in Calabria non basta la faccia repressiva dello Stato, quella che ieri ha catturato Santo Vottari, serve anche il resto, per troppo tempo assente.

Prendiamo il caso dell’acqua. L’acquedotto comunale che parte dal famoso santuario di Polsi sarebbe più che sufficiente. E con ottima acqua di sorgente. Il commissario scopre che il consumo medio a persona in paese è di 4mila litri al giorno, a fronte dei 170 litri che si consumano nelle zone più industrializzate d’Italia. Così si scopre che l’acquedotto è un colabrodo e che ci sono decine di allacci abusive, le 'cravatte' inserite nel tubo principale. E alcuni esponenti dei clan prelevavano abusivamente l’acqua portandola con lunghi tubi fino a grandi serbatoi. Così l’acqua in paese era insufficiente e bisognava acquistare quella di pozzo della società privata Sorical. Ora i buchi sono stati saldati, gli allacci abusivi eliminati e messi i contatori in 1.500 case.


Così tutti pagano, anche i mafiosi, l’acqua arriva davvero anche d’estate (170 litri al giorno), il comune non deve più spendere per forniture aggiuntive e anzi vende l’acqua al comune di Benestare. E quest’anno si prevede di azzerare tutti i costi. «Nessuno ha protestato per dover pagare. Anzi tutti sono contenti», commenta il commissario. Così come per i rifiuti. C’erano grandi cassonetti in lamiera, vecchi e insufficienti. I rifiuti finivano a terra e nessuno li raccoglieva. Mucchi anche vicino alla scuola. Da anni. Si è deciso di eliminare i cassonetti, fornendo ogni famiglia di un bidone numerato, prevedendo una multa di 3mila euro in caso di cattivo uso. Non è stato necessario. Tutto è pulito e le famiglie lavano i bidoni dopo l’uso. La raccolta la fanno 3 dipendenti comunaIi e 5 Lavoratori socialmente utili, in gran parte donne, prima sottoutilizzati. E lungo le strade sono stati installati cestini dei rifiuti prima inesistenti.

Così anche per i rifiuti tutti pagano e nessuno protesta. Istituzioni presenti e efficienti. Anche con la riqualificazione della villa comunale che ospita una delle sedi del Parco nazionale dell’Aspromonte e dal 4 aprile il progetto con Save the children per bambini e mamme. Il giardino della villa era stato occupato abusivamente, c’erano pecore, maiali e rifiuti. Tutto 'sfrattato' tra le proteste. Ora c’è un bel prato, piante, giochi d’acqua, luci e balaustre. «Gli sposi vengono a farsi le foto qua», ci dice il commissario. E anche la signora che occupava abusivamente è ora contenta e ci saluta. Il comune che sta poi risparmiando più dell’82% delle spese per i cellulari e del 92% per la telefonia fissa. Regolarizzati gli affitti dei terreni comunali, in gran parte evasi. Così è stato possibile predisporre un piano di rientro dei debiti evitando il dissesto finanziario. Certo, non tutto funziona. Così per l’assegnazione di un immobile confiscato la gara è andata più volte deserta. Qui le cosche non si sono certo arrese.

Lo dimostra anche il disordine tra residenti e elettori. Un trucco per incassare contributi e magari falsare le elezioni. Tutto corretto. E ora si guarda avanti, al 21 aprile, quando nel campo di calcio comunale giocheranno la nazionale dei magistrati e quella dei cantanti. Un’occasione per ristrutturare l’unico impianto sportivo del paese, ora totalmente vandalizzato. Una risposta per i giovani. Non l’unica. Gli 800mila euro assegnati dal ministero per le Pari opportunità serviranno per metà per la scuola. Ancora per i giovani. Ancora una bella risposta delle istituzioni. Vero contrasto alla ’ndrangheta.

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