venerdì 31 agosto 2018
Il pensiero va a New York, ma è un incidente. Militari italiani inviati in Afghanistan. Marco Biagi ucciso dalle BR. Un nuovo volto per Avvenire.
2002 - Schianto sul grattacielo Pirelli, Milano trema
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Gli intellettuali si mettono a fare i girotondi sulle piazze (sono preoccupati dall’aria politica che tira) e un procuratore della Repubblica (Francesco Saverio Borrelli, a Milano) invita a resistere, resistere, resistere. Non vanno giù a lui, uno dei magistrati di Mani pulite, gli ultimi provvedimenti del governo in materia di giustizia.

Comincia così, con iniziative clamorose, il 2002. Si apre con un mese di gennaio che vede gli italiani impegnati a calcolare a ogni spesa l’equivalenza tra la lira e l’euro appena entrato in circolazione. Qualcuno si sente più ricco, altri più poveri. C’è già chi approfitta per fare mille lire uguale un euro, e ancora oggi ne paghiamo le conseguenze. Andrà a finire come in Argentina, che il 2 gennaio fa default e non paga più i titoli che ha emesso? Via, mica siamo il Sudamerica; noi siamo in Europa, nell’alleanza occidentale, nella Nato. Infatti il giorno 15 mandiamo un contingente militare in Afghanistan, giusto per offrire un contributo all’esportazione della democrazia. Si mobilitano gli inviati delle varie testate.

I colleghi rimasti in Italia avranno gran lavoro a fine mese: il giorno 30 viene ucciso a <+NEROA>Cogne<+TONDOA>, Valle d’Aosta, il piccolo Samuele Lorenzi. Sulla dolorosa vicenda si versano torrenti di inchiostro; finirà in carcere e poi sarà condannata la madre. Dire Valle d’Aosta significa dire Alpi e Monte Bianco: il 9 marzo viene finalmente riaperto il tunnel tra Courmayeur e Chamonix chiuso a seguito dell’incendio e della strage (39 vittime) del 24 marzo 1999. Il transito dei mezzi pesanti è rigorosamente controllato e contingentato, e tale è ancora oggi.

Spostiamoci a Bologna. Il 19 marzo, verso sera, un docente universitario esperto di diritto del lavoro scende dal treno appena arrivato da Modena, si reca al parcheggio delle bici e si avvia dalla stazione verso casa. Mentre apre il portone tre sicari delle Brigate rosse gli sparano. Il professor Marco Biagi, teorico di un nuovo modo di declinare le relazioni sindacali, muore sul colpo. È uno degli ultimi colpi di coda del terrorismo brigatista.

Lo si era temuto all’inizio, ma non c’entra invece il terrorismo con lo schianto di un monomotore svizzero contro il grattacielo Pirelli di Milano, sede della Regione Lombardia. È il 18 aprile. L’impatto provoca tre morti e una settantina di feriti. Errore umano, chiarirà l’inchiesta.

Maggio. Il mondo tira un sospiro di sollievo quando il giorno 24 il presidente americano Bush e il collega russo Putin firmano l’accordo sulle armi nucleari strategiche. Sollievo per modo di dire: l’intesa prevede tra le 1.700 e le 2.200 testate per ciascuna parte, sufficienti a incenerire decine di volte la Terra, un pianeta che continua ad avere i suoi problemi e a far piangere l’umanità. Alle vittime del terrorismo internazionale (190 turisti uccisi a Bali, Indonesia, il 12 ottobre; 129 ostaggi che perdono la vita nell’irruzione di separatisti ceceni in un teatro di Mosca il 23 dello stesso mese) si aggiungono per noi italiani i 27 bambini travolti dalle macerie della scuola di San Giuliano di Puglia rasa al suolo dal terremoto (31 ottobre). In quelle stesse giornate la terra trema e fa danni anche a Santa Venerina presso Catania. Il 31 dicembre eruzione vulcanica e rischio maremoto impongono lo sgombero dei residenti di Stromboli.

Per parlare di sciagure abbiamo saltato i mesi dell’estate, non avari di accadimenti. Polemiche per la riforma costituzionale (16 luglio) che consente ai Savoia di tornare in Italia. Esultanza corale c’è stata il 16 giugno quando Giovanni Paolo II ha canonizzato Padre Pio (il 6 ottobre toccherà al fondatore dell'Opus Dei Escrivà de Balaguer).

Il Papa intanto varca l’oceano, Messico e Canada, dove a Toronto si svolge dal 23 al 29 luglio la Giornata mondiale della gioventù. Sfidando le pessime previsioni meteo Wojtyla celebra la Messa conclusiva sulla spianata di un vecchio aeroporto dismesso e a sorpresa le nuvole si squarciano. A Toronto le migliaia di partecipanti italiani trovano le copie di Avvenire teletrasmesse da Milano. Un successo.

Del resto il 2002 porta al giornale innovazioni di rilievo. A inizio anno il rettore dell’Università Cattolica Lorenzo Ornaghi diventa vicepresidente del Consiglio di amministrazione. A partire da gennaio l’edizione del Nord viene stampata in un modernissimo impianto di Rovato, nel Bresciano. Dal 7 maggio come conseguenza del cambiamento nella grafica compare il logo "Av" come testata. A novembre prende il via il Progetto Portaparola per il rilancio della presenza del quotidiano nelle parrocchie. Il 23 dicembre il cardinale arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi celebra in redazione la Messa natalizia per tutto il personale dell’azienda.

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