sabato 11 ottobre 2014
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Per immedesimarsi in Johannes Gutenberg basta un minuto o poco più. Il tempo di inchiostrare la lastra, applicare il foglio di carta, passare tutto sotto il torchio. Il risultato è un quadretto con citazione dai Salmi o da san Paolo offerto con i complimenti di Bibelmobil, uno dei tanti progetti di diffusione della Bibbia presenti nel settore tedesco della Buchmesse. Nella terra di Lutero la Scrittura viene prima di tutto, ma tra i best seller della fede spicca il benedettino Anselm Grün. Amatissimo in Italia, padre Anselm è tradotto anche negli Usa su iniziativa della Paulist Press in un ristretto drappello di maestri della spiritualità che comprende Enzo Bianchi, Carlo Maria Martini e José Tolentino Mendonça, il sacerdote-poeta portoghese che in patria è una vera celebrità. Il suo nuovo libro, Mistica dell’istante, esce da  Paulinas (corrispettivo lusitano delle nostre Paoline) in una tiratura di 15mila copie.  E l’effetto Francesco? La Buchmesse del 2013 era stata letteralmente travolta dall’elezione del Papa argentino. Ora, a un anno di distanza, l’attenzione si sta focalizzando in maniera diversa. «Ci si concentra di più sul retroterra di Bergoglio, sugli elementi costitutivi della sua formazione », spiega Lorenzo Fazzini della Emi, che ha in calendario per i prossimi mesi l’Introduzione alla teologia del popolo di Enrique Ciro Bianchi, subito intercettato da molti osservatori stranieri. Ma incuriosiscono anche i retroscena di vita quotidiana descritti da Aldo Maria Valli in Con Francesco a Santa Marta, una delle proposte dell’Àncora più apprezzate alla Buchmesse. La situazione avvantaggia inoltre le Publicaciones Claretianas, che detengono i diritti dei testi pubblicati dal cardinal Bergoglio nell’epoca in cui era arcivescovo di Buenos Aires. «È stata l’occasione per farci conoscere », spiega direttore del gruppo, padre Fernando Prado Ayuso, aggiungendo che il sussidio di spiritualità quotidiana Palabra y Vida (già disponibile in dieci lingue) riporterà nel 2016 i testi del cardinale Gianfranco Ravasi.La conferma più autorevole viene da don Giuseppe Costa, direttore della Libreria Editrice Vaticana: «Le pubblicazioni del Papa sono ancora richiestissime – dice –. In questo momento si privilegiano le raccolte di testi a tema, a partire dalle catechesi del mercoledì e degli Angelus domenicali, e senza dimenticare le riflessioni sulla famiglia, le omelie, le interviste. L’interlocutore principale continuano a essere gli Stati Uniti, che coprono il 30% dei diritti esteri venduti dalla Lev. Non mi riferisco solo ai libri di Francesco, ma anche al filone della mistica contemporanea e ad alcuni sussidi specifici, come quelli indirizzati ai consacrati e alle consacrate».  Lo stand francofortese della Lev ospita un avamposto della Conferenza episcopale statunitense, che lo scorso anno ha visto balzare in testa alle classifiche Amazon la versione americana del Catechismo. È un altro indizio da tenere in considerazione: insieme con gli approfondimenti sul futuro della famiglia, i sussidi per l’iniziazione cristiana sono una delle costanti di questa Buchmesse. La domanda più consistente proviene dai Paesi dell’Est europeo e dell’America Latina, con una gamma di richieste che va dagli opuscoli devozionali agli strumenti per l’evangelizzazione di adulti e ragazzi. Un’area in cui hanno una posizione consolidate sigle come Elledici (che, in vista del bicentenario del 2015, promuove l’innovativa biografia Don Bosco, una storia senza tempo di Domenico sr, Renzo e Domenico jr Agasso), le Paoline (qui a tenere banco sono i libri per bambini, tra cui il sorprendente Mi confesso anch’io! di don Tonino Lasconi) e la più giovane Effatà (benissimo la spiritualità familiare, ma molto attraente risulta anche la collana di narrativa biblica «Scrittori di Scrittura»).

«Stiamo attraversando una fase ancora delicata – avverte padre Alberto Breda, amministratore delegato di Edb – e il rischio da evitare è quello di un’eccessiva sovrapposizione su argomenti e proposte. In questa fase l’editoria religiosa italiana riesce a vendere all’estero più quanto riesca ad acquistare e questo costituisce una criticità da non sottovalutare». La nostra saggistica di qualità, in ogni caso, non è penalizzata. Lo ribadiscono le valutazioni di case editrici come Queriniana («Il libro teologico si è sempre difeso bene», ammette con un certo orgoglio padre Rosino Gibellini nel segnalare l’interesse riscosso da La Chiesa cattolica verso la sua riforma di Severino Dianich e La trasmissione della fede di Bruno Forte), il tandem Morcelliana-La Scuola (il direttore editoriale Ilario Bertoletti è molto soddisfatto dell’accoglienza riservata a Quale Gesù? di Paolo De Benedetti) e la stessa Edb, che ha in programma, tra l’altro, Le imprese del patriarca di Luigino Bruni: il volume, che raccoglie gli articoli sulla Genesi apparsi ogni domenica su Avvenire, è all’esame di moltissimi editori stranieri. Una possibile svolta è intravista da don Giacomo Perego, direttore della San Paolo: «Sia nell’area anglosassone sia in quella di lingua spagnola – sottolinea – i grandi gruppi editoriali stanno valutando l’apertura di settori dedicati al libro religioso. Se così fosse, le case editrici italiane potrebbero presto contare su una rete di relazioni internazionali decisamente più solida. Si libererebbero risorse, saremmo nella condizione di tornare a investire». È un’esigenza avvertita anche dal presidente dell’Unione editori e librai cattolici italiani (Uelci), Gianni Cappelletto, che nella sua qualità di direttore del Centro Ambrosiano ha presentato con ottimi risultati non solo la meditazione del cardinale Angelo Scola in vista di Expo 2015, Cosa nutre la vita?, ma anche i numerosi titoli di Giovanni Battista Montini presenti in catalogo. «Quest’anno alla Buchmesse gli editori cattolici sono meno numerosi rispetto al passato – conclude – ma quelli che ci sono ragionano tutti in termini di rilancio».

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