La tunica di Gesù conservata nel Duomo di Treviri - Di Ghazwan Mattoka - Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=28931767
Un viaggio avvincente alla scoperta di due delle reliquie più importanti nella storia del cristianesimo: la tunica di Gesù, custodita nel Duomo di San Pietro a Treviri in Germania, e la tonaca di san Francesco, esposta nella basilica superiore ad Assisi.
Oggi pomeriggio alle 16.05 la prima sarà al centro del programma In cammino su Rai 3, condotto da padre Enzo Fortunato e Giulia Nannini; ieri alla stessa ora la prima parte di questo speciale, dedicato appunto all’abito consunto del Patrono d’Italia.
E alle 7 del Lunedì dell’Angelo Rai 1 proporrà una sintesi delle due puntate. «Se la tunica di Gesù richiama l’amore con il suo colore rosso, la tonaca di Francesco rimanda alla fatica del cammino perché consumata. La prima dice che nessuno ci può scalfire o dividere, la seconda comunica che ogni ferita può essere ricucita, come evidenziano i rammendi operati da santa Chiara tagliando le toppe dal suo mantello - spiega padre Fortunato -. In una società che vive di apparenza, immagine, superficialità, a volte di vuoto, questi due abiti ci riconducono all’essenziale, cioè che l’uomo per vivere ha bisogno di senso e significato».
Inoltre i due abiti «ricordano i “cammini” della Passione di Cristo e di Francesco: nella loro essenzialità offrono lo spunto per una riflessione sulla sostenibilità e il rispetto del creato. La tunica del santo sottolinea anche l’importanza del riparare gli strappi, del recuperare non solo le cose ma anche i rapporti, del prendersi cura dell’altro».
L’idea di realizzare queste due puntate, scritte da Paola Miletich con la regia di Marco Capasso, è nata dal successo del volume La tunica e la tonaca di padre Enzom, pubblicato da Mondadori quasi due anni fa.
«Abbiamo colto un interesse da parte del pubblico: la tonaca francescana ricorda il disegno della croce ed è simile nella forma alla tunica che i soldati, dopo aver crocifisso Gesù, si giocano ai dadi sul Golgota e di cui restano due reliquie illustri. Quella tunica, tessuta tutta d’un pezzo, è considerata un simbolo dell’unità dei cristiani», spiega il frate.
«Sono simboli di fragilità, ma al tempo stesso di dignità e condivisione; emblemi dell’universale messaggio cristiano, che significa amore, e dello spirito francescano, precursore della cura per il pianeta. Due vestiti mai passati di moda, che contengono un messaggio perenne».
Fra gli interlocutori interpellati figurano il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, e monsignor Jörg Michael Peters, arcivescovo ausiliare di Treviri, insieme al sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi e allo storico dell’arte Costantino D’Orazio, al sociologo Domenico De Masi e al capo restauratore della Basilica di san Francesco Sergio Fusetti, fino al direttore della rivista “San Francesco” fra Riccardo Giacon.
Nella puntata odierna, in particolare, emerge anche l’aspetto di un auspicabile confronto fruttuoso tra cristianesimo e ateismo, credenti e non credenti: proprio a Treviri, città dalle radici romane, venne alla luce nel 1818 il filosofo Karl Marx. « La persona umana si compie quando riesce a dialogare», conclude padre Fortunato.