Una carrozzina per Roberto, disabile “prigioniero” in casa
sabato 31 dicembre 2011
ANatale, confessa, è tornato un po' bambino. Ma, a 48 anni, i sogni durano poco soprattutto quando è la durezza della realtà a riportare con i piedi per terra. Roberto scrive dalla provincia di Caserta, e si descrive come «un disabile un pochino acciaccato». Ha problemi di deambulazione, usa la carrozzina per spostarsi in casa, ma non può mai uscire da quelle quattro mura perché... il suo "mezzo di trasporto" è da interno. Se usasse la carrozzina anche in strada, «cado e mi finisco di rompere quel poco di sano che mi è rimasto». Roberto scrive ad "Avvenire" chiedendo un aiuto per acquistare una carrozzina più adatta, magari uno scooter elettrico perché, racconta, «vivo in un paesello di poche anime, un bel paesello di collina», con le strade in salita. Il problema, continua Roberto nella sua mail, è che «le Asl sono in deficit, l'Italia è in crisi e io non ho il denaro per acquistare la carrozzina nuova e quindi sono costretto a vivere agli arresti domiciliari a mai fine pena». Per lui è molto triste, anzi, è già caduto in depressione, perché ha bisogno, come tutti, «di incontrare gente, di parlare, insomma di vivere». Come dargli torto? Per aiutare Roberto a sperare in un 2012 migliore, si può versare un contributo, anche piccolo, sul ccp 15596208 intestato ad Avvenire, "La voce di chi non ha voce", P.zza Carbonari 3, Milano. Gli assegni devono essere intestati ad Avvenire, "La voce di chi non ha voce". Si può anche effettuare un bonifico a favore di Avvenire, "La voce di chi non ha voce", conto n. 12201 Banca Popolare di Milano, ag. 26, cod. IBAN IT65P0558401626000000012201.
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