domenica 3 marzo 2019
«La notte è anche il tempo dei mistici. Senza dubbio, poiché incoraggia il silenzio, il raccoglimento e la riflessione, la notte favorisce il superamento di sé, e la trascendenza, si chiami questa Dio, Natura, Cosmo e Bellezza. Essa apre la strada all'esperienza mistica, che segna il punto di non ritorno, una folgorazione». Trinh Xuan Thuan, settantenne, nato a Hanoi, studi a Princeton, insegna astronomia all'Università della Virginia, è uno studioso di rilievo internazionale dotato del dono rarissimo del narrare, crea racconti in cui la scienza parla al cuore dell'uomo con il respiro della poesia, e il cosmo, narrato da un grande astronomo, ci si avvicina come nei versi di Whitman. Lo scienziato che ogni notte scruta al telescopio, che indaga ogni segno del tramonto e dell'aurora nel cielo, scopre la sua affinità di studioso con il mistico. Silenzio, raccoglimento, riflessione, la notte non è solo il buio del tormento e dell'incubo (è anche quello), ma il momento di massima concentrazione che conduce al mistico superamento di te stesso. La notte è il buio magico in cui noi sentiamo non soltanto la nostalgia della luce, ma la sua presenza silenziosa negli astri. «La notte lava la mente», scrive Luzi, poeta, anima affine all'astronomo Xuan Thuan.
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