venerdì 6 marzo 2015
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Centinaia di file, pagine e pagine contenenti le 'solite' conversazioni più o meno 'pruriginose' sulle serate dell’ex-premier Silvio Berlusconi: da ieri una nuova inondazione, con nomi, ospiti, considerazioni, inviti... Che cosa è successo di nuovo? Nulla, se non che sono state depositate agli atti del processo di Bari – quello sul presunto procacciatore di 'escort' Gianpaolo Tarantini – le trascrizioni eseguite dal perito del Tribunale. Piccolissimo particolare: quelle telefonate sono datate 2008-09, quindi 6/7 anni fa. Subito, prevedibilmente, numerosi esponenti del partito di Berlusconi hanno gridato alla violazione palese, e 'sospetta' come tempistica, della riservatezza dell’ex-Cavaliere. In realtà, questa nuova 'lenzuolata' di particolari privati (e anche poco onorevoli) sciorinata a uso e consumo dei media offre diversi spunti di riflessione. Fa pensare, per esempio, che siano serviti così tanti anni per trascrivere le intercettazioni, le quali erano evidentemente copiose.E ancora di più fa pensare che tutto quel materiale sia stato considerato penalmente rilevante e utile ai fini del processo: francamente, leggendo, non sembra credibile che possa essere andata così. È più verosimile, invece, che ancora una volta la norma del codice di procedura penale in cui si prevede un’udienza-stralcio per 'scremare' le registrazioni (e distruggere quelle irrilevanti) sia rimasta lettera morta. Fiduciosi, attendiamo smentite.
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