
Pochi minuti dopo le 18 la fumata bianca che sancisce la decisione dei cardinali: c'è un nuovo Papa dopo un brevissimo Conclave. Il rientro in Cappella Sistina era avvenuto, secondo quanto segnalato, poco dopo le 16 quindi l'elezione potrebbe essere avvenuta alla quarta votazione. Come per Benedetto XVI e Giovanni Paolo I. Per papa Francesco invece ce ne vollero cinque. Alla vista della fumata bianca, giunta alle 18,08, piazza San Pietro che si andava riempiendo di fedeli, è esplosa in grida di giubilo e un lungo applauso, mentre le campane suonavano a distesa. Molti hanno cominciato a saltare per la gioia. Altri sono scoppiati in un pianto commosso. In generale un lungo brivido ha attraversato il grande spazio racchiuso nell'abbraccio del Colonnato del Bernini. E' stato così rispettato l'auspicio del cardinale decano Giovanni Battista Re, che proprio oggi da Pompei, dove era andato per la Supplica alla Vergine, aveva detto di desiderare che tornando questa sera a Roma potesse trovare il Papa. Proprio l'elezione avvenuta l'8 maggio, mette già il nuovo Pontefice sotto il presidio di Maria. E del resto, gli ultimi Pontefici sono stati tutti mariani. Al punto che Francesco ha scelto di essere sepolto a Santa Maria Maggiore.
La notizia della fumata bianca si è sparsa in un baleno. E da tutte le strade la folla ha cominciato a confluire in piazza San Pietro. Moltissimi i giovani. Alle 18,45 erano già 40mila in piazza, secondo le forze dell'ordine. Anche via della Conciliazione si è riempita velocemente. Impossibile descrivere il clima di entusiasmo e di gioia. Bandiere di molti Paesi, striscioni, grida di "viva il Papa", anche se al momento naturalmente non se ne conosce ancora il nome. Ma tutti gli occhi, nel frattempo si sono spostati dal comignolo alla loggia centrale della Basilica Vaticana. Che si aprirà tra una mezz'ora abbondante per l'annuncio del nuovo Pontefice. Tra l'elezione e l'affaccio, infatti, ci sono diversi passaggi previsti dal rito. Innanzitutto l'accettazione dell'elezione, poi la comunicazione del nome scelto per esercitare il ministero petrino, quindi l'omaggio da parte di ognuno degli altri cardinali. Il Papa neoeletto si trasferisce poi nella cosiddetta Stanza delle Lacrime, cioè la sagrestia della Sistina, dove indosserà l'abito che più si avvicina alla sua taglia (ne sono stati predisposti tre). E infine preceduto dal cardinale protodiacono procederà verso la Loggia centrale, attraversando l'Aula Regia e gran parte dell'Aulla delle Benedizioni, che immette proprio alla Loggia.
Nel frattempo è arrivato in piazza anche il picchetto d'onore delle Guardie Svizzere, precedute da varie bande, che hanno preso posto sul sagrato della Basilica.
Sarà il cardinale protodiacono, Dominique Mamberti, ad annunciare il nome del nuovo Papa e il nome che ha scelto per il suo ministero petrino. Facendo precedere il tutto dalla famosa formula: "Nuntio vobis gaudium magnum. Habemus Papam". E poi ascolteremo le prime parole dell'eletto, secondo una tradizione inaugurata da san Giovanni Paolo II nel 1978. Prima di lui i Pontefici neo eletti si affacciavano solo per dare la Benedizione. Papa Wojtyla aggiunse quelle parole che sono rimaste nella memoria di tutti. La descrizione di se stesso come venuto da un Paese lontano, il "se sbaglio mi corrigerete" che lo rese immediatamente vicino al cuore di tutti. E poi Benedetto XVI che si definì "un umile operaio nella vigna del Signore". Fino a giungere a papa Francesco e al suo "fratelli e sorelle buonasera". La prima "rivoluzione" del Papa preso quasi alla fine del mondo.