84enne condannata per un cartello "no alla guerra". Ricoperta di fiori

Lyudmila Vasilyevna è sopravvissuta da bambina all'assedio di Leningrado e in Russia gode di grande stima per il suo impegno pacifista. «È un'ingiustizia. Io penso alle vittime di entrambe la parti»
May 22, 2025
84enne condannata per un cartello "no alla guerra". Ricoperta di fiori
Screenshot da X | Lyudmila Vasilyevna
Oggi il Tribunale di San Pietroburgo ha condannato Ljudmila Vasiljeva a una multa di 10.000 rubli. Non hanno osato comminare pene detentive per il rispetto di cui questa straordinaria donna gode. Ljudmila è una blokadniza, una sopravvissuta all’assedio di Leningrado durante la Seconda guerra mondiale. I sopravvissuti sono la memoria viva di una delle pagine più tragiche della storia. Morirono centinaia di migliaia di persone e in Russia lo sa anche un bambino. Ljudmila del resto sin dal primo giorno dell’aggressione all’Ucraina è scesa in piazza, ha esposto cartelli. In occasione delle elezioni per il Governatore di San Pietroburgo ha anche tentato di candidarsi raccogliendo molte firme a suo supporto, senza però raggiungere il numero necessario per partecipare alle elezioni. In molti sostengono sia successo per la forte pressione delle autorità che ha spaventato non poco anche i più coraggiosi. In fondo firmare per la sua candidatura sotto lo slogan apertamente contrario alla guerra, equivaleva a fornire una lista con nomi, cognomi e indirizzi di chi si oppone. Ma le persone e giovani soprattutto che si sono mobilitati per lei sembrano avere vissuto occasioni importanti di condivisione e speranza.
Ljudmila rappresenta qualcosa che va ben al di là di una simpatica ma innocua signora che non smuove le montagne. La multa che le è stata inflitta è la dimostrazione di una “premura” non riservata ad altri. Basti pensare a quanto accaduto coi poeti Artem Kamardin, Nikolaj Dajneko e Yegor Shtovba e altri che per molto meno hanno avuto condanne tra 7 e 20 anni di carcere. Il "crimine" di Ljudmila è avere "screditato le forze armate" avendo esposto in occasione dell'anniversario dell'invasione dell'Ucraina un cartello con scritto: "Gente, fermiamo la guerra! Siamo responsabili della pace sul pianeta Terra". Due facce di una Russia che vede da un lato la Corte che la condanna e dall'altra tanta gente che l'abbraccia scandendo "Grazie!" e regalandole mazzi di fiori. Un'immagine che dice molto del travaglio che tanti russi vivono e non solo dall'inizio dell'aggressione all'Ucraina.
Ludmila da sempre è una pacifista in prima linea per la pace. Nonostante l'abbiano fermata più volte continua a invitare le persone a restare umane, le richiama alle proprie responsabilità. Ringraziando soprattutto i tanti giovani che non l'hanno mai abbandonata con affetto e stima per il suo coraggio per quanto lei con la sua credibilità continua a dimostrare. Uscendo dal Tribunale ha detto: "Dobbiamo cercare di vivere abbastanza per vedere la meravigliosa Russia del futuro" e rispondendo ai giornalisti che le chiedevano come giudica il provvedimento ha detto "Resisterò. Naturalmente si tratta di un'ingiustizia e come sempre non mi metterò a gridare ma farò appello alla ragione. Del resto, secondo voi cos'altro dovrebbe fare una sopravvissuta all'assedio? Non posso che pensare alle vittime della guerra di una parte e dell'altra. Credo che nel XXI secolo non dovrebbero più esistere guerre sul nostro pianeta.". Come Ljudmila la pensavo altre donne sono in carcere con la prospettiva di restarvi per scontarne 7- 8 anni per avere fatto un post su Telegram o Instagram sui civili morti a Dnipro, Marjupol, Bucha. Giornaliste, anestesiste, pediatre, artiste, attiviste e semplici cittadine la cui coscienza non permette di tacere.

© RIPRODUZIONE RISERVATA