martedì 8 novembre 2022
L'esordio internazionale della premier alla Cop 27. Critiche per il colloquio con il presidente egiziano. Faccia a faccia anche con Scholz, Herzog e Sunak
Meloni pressa al-Sisi su Regeni e Zaki. «Clima, l’Italia farà la sua parte»
COMMENTA E CONDIVIDI

È l’esordio internazionale per Giorgia Meloni. La premier italiana arriva a Sharm El-Sheik in Egitto per la Cop 27 a discutere di energia, crisi climatica, guerra e immigrazione.

Affrontando un passaggio delicato col padrone di casa, il presidente egiziano al-Sisi, con cui l’Italia ha un contro aperto per i casi di di Giulio Regeni e Patrick Zaki. Palazzo Chigi assicura che anche di loro ha parlato Meloni nel colloquio con al-Sisis. Ma dall’opposizione Pd, Verdi e SI incalzano: sui diritti umani solo parole, la premier i fatti li fa con gli accordi sugli idrocarburi.

Nel primo giorno della Conferenza delle parti sul riscaldamento globale il capo del governo italiano colleziona una serie di incontri bilaterali. A cominciare dal segretario generale delle Nazioni Unite. Palazzo Chigi fa sapere che con Antonio Guterres la premier ha parlato «delle principali sfide globali, inclusa la lotta ai cambiamenti climatici». Meloni conferma a Guterres il pieno sostegno dell’Italia alla mediazioni dell’Onu in Libia.

E parla delle ripercussioni della guerra in Ucraina sull’approvigionamento alimentare di diversi Paesi africani. «L’Italia farà la sua parte nella lotta ai cambiamenti climatici», assicura poi Giorgia Meloni nel suo intervento in plenaria. «Non possiamo nascondere che le Nazioni più impegnate su questi obiettivi - aggiunge - rischiano di pagare un prezzo a discapito di quelli responsabili della maggiore emissione di gas serra». Dunque, dice, serve una «giusta transizione energetica», perché «sappiamo come sono i disastri climatici, lo abbiamo visto, soprattutto per il dissesto idrogeologico».

Poi la rassicurazione: «l’Italia rimane fortemente convinta dell’impegno sulla decarbonizzazione nel rispetto degli obiettivi Cop Parigi. Dobbiamo sviluppare energia diversificandola - spiega - e in stretta collaborazione con i Paesi africani». E ribadisce l’obiettivo di «mantenere l’impegno di 100 miliardi di dollari a sostegno dei Paesi in via di sviluppo fino al 2025». Per farlo «dobbiamo riunire governi, investitori privati e Banche multilaterali di sviluppo per condividere investimenti e rischi».

Capitolo delicato poi quello del faccia a faccia con Abdel Fattah al-Sisi, tra fonti energetiche e diritti umani. Al centro del colloquio, informa la presidenza del Consiglio, l’approvigionamento energetico, le fonti rinnovabili , la crisi climatica e l’immigrazione. Ma l’incontro è anche l’occasione, afferma Palazzo Chigi, «di sollevare il tema del rispetto dei diritti umani e di sottolineare la forte attenzione dell’Italia sui casi di Giulio Regeni e Patrick Zaki». «L’incontro ha toccato la questione dello studente italiano Regeni e della cooperazione per raggiungere la verità e ottenere giustizia», conferma all’Ansa il portavoce ufficiale della Presienza egiziana, ambasciatore Bassam Radi.

Assicurazioni però insufficienti per l’opposizione. «Parole di circostanza», attacca l’eurodeputata del Pd Alessandra Moretti: «Nessun accordo con chi si macchia di crimini. La premier dimostri il suo patriottismo coi fatti». Il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni chiede che «l’Egitto consegni alla giustizia i quattro funzionari accusati dell’omicidio di Regeni e liberi Zaki. Spero che anche la Meloni gli abbia risposto così, se è una patriota».

Per il co-portavoce di Europa verde Angelo Bonelli «è indecente che Meloni sia andata alla Cop 27 non per parlare di clima», ma «per accordarsi con al-Sisi su migranti e i giacimenti di idrocarburi che interessano l’Eni».Sul tema ambientale polemizza anche il leader del M5s Giuseppe Conte: «L’Italia si è presentata alla Cop 27 con un piano “rivoluzionario”: spostare indietro le lancette della storia, aumentando le trivelle nei nostri mari. Danni ambientali irreparabili per cosa? Il 2% del nostro fabbisogno annuo».

Meloni incontra anche il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune, già con Draghi importante interlocutore alternativo per il gas russo.C’è tempo anche per colloquiare col cancelliere tedesco Olaf Scholz su guerra, crisi energetica e flussi migratori. La cooperazione in ambito G7 e Nato è invece il tema dell’incontro col primo ministro del Regio Unito Rishi Sunak.

Nel colloquio col presidente israeliano Isaac Herzog, Meloni affronta la collaborazione sulle tecnologie pulite, ma anche, fa sapere Palazzo Chigi, «una forte assonanza sulla difesa dei valori comuni a partire dalla lotta all’antisemitismo».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI