Raddoppiate in 8 anni le prescrizioni di psicofarmaci ai giovanissimi
di Cinzia Arena
Il rapporto OsMed 2024 sull'uso dei medicinali realizzato dall'Aifa conferma anche in Italia una crescita dopo il Covid. L'allarme della società italiana di psichiatria: attenzione alle auto-prescrizioni

In meno di dieci anni è più che raddoppiato in Italia il numero di bambini e ragazzi che assumono psicofarmaci. Un minorenne su 175 (lo 0,57% della popolazione under 18), ne ha fatto uso nel 2024, appena otto anni fa erano la percentuale era dello 0,26%. Di pari passo è cresciuto il consumo che è passato da 20,6 a 59,3 confezioni per mille minorenni. Il dato è contenuto nel Rapporto OsMed 2024 sull'uso dei medicinali in Italia, realizzato dall'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) e presentato a Roma.
I farmaci per la salute mentale più prescritti ai giovanissimi sono soprattutto antipsicotici, antidepressivi e farmaci per l'Adhd. Le prescrizioni crescono all'aumentare dell'età, con la fascia 12‐17 anni a registrare il livello di consumo più alto (129,1 confezioni per 1.000 e un livello di prescrizione dell'1,17% dei ragazzi). Il trend è in linea con i risultati di altri studi epidemiologici internazionali, che evidenziano una generale tendenza all'aumento dei tassi di prescrizione di questi medicinali in tutti i Paesi del mondo, soprattutto in seguito alla pandemia.
"In Italia, nonostante l'aumento osservato negli ultimi anni, in parte legato alle conseguenze dell'emergenza pandemica sulla salute mentale di bambini e adolescenti, l'uso dei farmaci psicotropi rimane sensibilmente più basso rispetto ad altri Paesi", precisa l'Aifa. In Francia ad esempio li utilizza l’ 1,61% dei minori, negli Usa circa un quarto. Per quanto riguarda gli altri farmaci prescritti ai minori in cima alla lista ci sono gli anti-infettivi per uso sistemico, seguiti dai farmaci dell'apparato respiratorio e dai preparati ormonali sistemici, esclusi quelli sessuali e insuline.
L’aumento delle prescrizioni è legata direttamente all’aumento esponenziale del disagio. “Questo aumento non ci sorprende, perché è parallelo all'incremento della prevalenza dei disturbi mentali nei giovanissimi che stiamo rilevando in questi ultimi anni" sottolineano i presidenti della Società Italiana di Psichiatria Antonio Vita e Guido Di Sciascio. Gli esperti esprimono anche una preoccupazione rispetto ad un uso autoprescrittivo. "Si tratta di un trend in crescita segnalato da più parti, dalla psichiatria alla neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza, e riguarda diverse condizioni patologiche”. C’è il rischio che questi farmaci inoltre vengano prescritti da servizi non specialistici o non sufficientemente competenti e senza un adeguato monitoraggio, anche in fase di sospensione. Attenzione massima infine, sottolineano gli esperti, da parte dei genitori a custodire i propri psicofarmaci per evitare che vengano assunti dai figli senza controllo.
Nel 2024 la spesa farmaceutica ha fatto registrare un aumento del 2,8% rispetto all'anno precedente, legato non a un incremento dei consumi (che sono rimasti stabili) ma a un un numero crescente di terapie innovative e ad alto costo rimborsate dal servizio sanitario razionale.
Nel complesso, la spesa farmaceutica totale è stata pari a 37,2 miliardi di euro: il 72% (26,8 miliardi) a carico del pubblico, con un aumento del 7,7% rispetto all'anno precedente, il rimanente (10,2 miliardi) a carico dei cittadini, in flessione del 4,6% rispetto allo scorso anno. Stabili i consumi, che si sono attestati a 1.895 dosi di medicinali ogni 1.000 abitanti al giorno. I farmaci per il sistema cardiovascolare sono i più consumati; il primato per la spesa spetta invece ai farmaci antitumorali (8,2 miliardi di euro). Ancora elevato, nonostante un calo dell’1,3% il ricorso agli antibiotici, soprattutto da parte degli anziani. In forte aumento la spesa a carico dei privati per i farmaci contro l'obesità a carico dei cittadini, i cui consumi sono cresciuti del 78,7% in un anno con una spesa di 98,2 milioni di euro.
Tra i trend l'aumento delle terapie avanzate (12 rimborsate nel 2024), dei farmaci orfani (assorbono l'8,3% della spesa pubblica), dei farmaci innovativi (46 tra il 2022-2024).Dal Rapporto "si colgono segnali positivi, come l'aumento del numero di terapie avanzate e farmaci per le malattie rare rimborsati dal Ssn e i risparmi generati in seguito all'ingresso degli equivalenti nelle liste di trasparenza Aifa. Ma c'è ancora da migliorare", afferma il presidente Aifa, Robert Nisticò. "È fondamentale continuare a promuovere il consumo dei generici, l'aderenza alle terapie, l'appropriatezza prescrittiva e l'uso ottimale delle risorse disponibili, per garantire l'innovazione e le migliori opportunità di cura ai pazienti nel rispetto della sostenibilità del servizio sanitario nazionale".
Il rapporto dell’Aifa evidenzia come i prezzi dei farmaci in Europa siano in media del 62,5% più alti rispetto a quelli italiani. In particolare, Belgio, Germania, Austria e Svezia sono quelli con i prezzi più elevati. Nel complesso, la spesa farmaceutica con un valore di 672 euro pro capite è in linea con la spesa media europea.
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