Sta nel cuore di Dio il senso di tutto quello che facciamo
sabato 11 gennaio 2025
Nel cuore di Dio alberga il senso di ciò che siamo e di ciò che siamo chiamati a compiere, ecco perché i cristiani trovano nella preghiera e nella meditazione sulla Parola la motivazione del proprio agire nella storia. È con questo spirito che nel XVII secolo, in seno alla “riformella” del beato Bonaventura da Barcellona nacquero i “ritiri francescani”. Seguendo queste tracce, più tardi san Tommaso da Cori fece di questa sensibilità, che univa meditazione e carità, uno strumento di evangelizzazione nella regione di Subiaco. Per questo è ricordato come «l’apostolo del Sublancense». Tommaso, al secolo Francesco Antonio Placidi, nato nel 1655 a Cori (Latina), seppe affascinare e convertire i suoi contemporanei. E seguendo la “riformella”, appunto, fondò i ritiri di Civitella (oggi Bellegra) e Palombara Sabina. Le sue regole di meditazione scritte per Bellegra vennero poi estese a tutti i ritiri francescani. Era entrato a 22 anni nei Frati Minori a Orvieto e venne ordinato prete nel 1683 a Velletri dedicandosi alla predicazione e divenendo un ricercato maestro di spiritualità dai suoi contemporanei. Morì nel 1729, fu beatificato da Pio VI il 3 settembre 1786 e venne canonizzato da Giovanni Paolo II il 21 novembre 1999. Altri santi. Sant’Igino, papa (II sec.); beato Francesco Rogaczewski, sacerdote e martire (1892-1940). Letture. Romano. 1Gv 5,5-13; Sal 147; Lc 5,12-16. Ambrosiano. Ct 4,7-15.16e-f; Sal 44 (45); Ef 5,21-27; Mt 5,31-32. t.me/santoavvenire © riproduzione riservata
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