Così il sacrificio dei pastori sostiene la vita delle comunità
mercoledì 29 gennaio 2025
È attorno ai maestri, alle guide, ai pastori di anime, che le comunità ritrovano unità, condivisione e comunione. I pastori, in particolare, vivono questa dimensione nel loro ministero quotidiano spendendosi fino in fondo per le persone che sono loro affidate. Storie come quella di san Costanzo, ritenuto dalla tradizione il primo vescovo di Perugia, ci ricordano proprio che la vita delle comunità non di rado si ritrovano e sono sostenute dal sacrificio dei propri pastori. La sua vicenda si colloca nel contesto della persecuzione scatenata dall’imperatore Antonino Pio nel secondo secolo. Costanzo fu arrestato da alcuni soldati e condotto davanti al console Lucio per essere poi flagellato e gettato nell’acqua bollente (o secondo altre fonti in una fornace). Da questo terribile supplizio, però, uscì indenne e perciò venne riportato in carcere. Anche lì la sua testimonianza di fede convertì le guardie, che decisero di aiutarlo a fuggire dalla prigionia. Trovò rifugio presso un certo Anastasio, ma venne catturato nuovamente e rinchiuso prima ad Assisi e poi a Spello. Infine venne decapitato in una località presso Foligno denominata “il Trivio”; il corpo venne poi portato a Perugia. Sul luogo dove fu sepolto Costanzo sorse poi la prima Cattedrale di Perugia. Altri santi. San Valerio di Treviri, vescovo (III-IV sec.); beata Boleslava Maria Lament, religiosa (1862-1946). Letture. Romano. Eb 10,11-18; Sal 109; Mc 4,1-20. Ambrosiano. Sir 44,1;49,1-3; Sal 140 (141); Mc 4,35-41. Bizantino. Gc 3,11-4,6; Mc 11,22-25. t.me/santoavvenire © riproduzione riservata
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