mercoledì 8 settembre 2004
Il femminile, l'altra metà del cielo. La nostra ricchezza è fatta della nostra diversità: l'altro ci è prezioso nella misura in cui ci è diverso. La tradizione liturgica ha collocato in questa giornata la nascita di Maria, la madre di Gesù. Vogliamo, allora, dedicare la nostra riflessione proprio alla femminilità, l'"altra metà del cielo", come si è soliti dire usando uno stereotipo orientale. Siamo ricorsi alle parole di uno studioso francese di temi sociali, Albert Jacquard, 75 anni, attingendole alla sua opera Eloge de la différence (Seuil 1981). Egli punta l'accento sulla diversità che è fonte di ricchezza. È, infatti, triste un mondo monocorde; ma chi è pieno di paure o di egoismo non riesce a stare tranquillo quando vede l'altro, il diverso da sé e, allora, lo rifugge o lo combatte. Tutto questo è accaduto e accade, certo, con le donne, spesso imprigionate nelle loro potenzialità creative da uomini desiderosi di tutelare il loro primato e il loro diritto di esclusiva. Giovanni Paolo II ha dichiarato: «Alla svolta del millennio il mondo ha bisogno di quella intelligenza innovativa che è definita il genio femminile». Qualche volta di più dovremmo «guardare il mondo con occhi di donna», come diceva il titolo di un saggio storico-giuridico sulla condizione femminile. Ma la diversità oggi è incarnata soprattutto dalle nuove culture che bussano alle nostre porte e che saremmo tentati di rigettare e disprezzare. È, questo, un esercizio di accoglienza della differenza altrettanto arduo ma del tutto necessario.
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