martedì 22 novembre 2016
Stare davanti a Dio
non è
recitare parole sublimi
fare lunghi discorsi.
Basta un sì, un eccomi
o solo non aver paura
di farsi guardare
dentro la nostra intimità
così come siamo.
Se stando davanti a lui
entriamo nella tristezza
della nostra povertà
di limiti e di sbagli,
ecco
Dio ama
il nostro disgusto,
e immediatamente
ecco
il perdono del suo sguardo
che dice:
avanti,
non temere,
manda via la tristezza,
nella tua tristezza
c'è l'io che ti vuole suo.
Dio non ha paura
di nessun nostro errore
solo teme
che noi ci scoraggiamo
e ci pieghiamo all'io.
Ma anche se ti scoraggi
lui non si scoraggia
e usa tutti i modi
per riprenderti.
Sa che a volte
abbiamo bisogno
di calore umano
e allora ecco
Dio ti abbraccia
attraverso un amico.
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