Basta la forza di un testimone per animare un intero Paese
giovedì 16 gennaio 2025
La speranza può rinascere dalle macerie della violenza, può fiorire da una piccola fiaccola, può trasformarsi in futuro grazie anche solo a un singolo essere umano, soprattutto un testimone del Vangelo. E così l’opera di Giuseppe Vaz, bastò per cambiare per sempre la storia dello Sri Lanka e per riaccendere la vita della comunità cristiana, dando così speranza alla Chiesa di quella regione. San Giuseppe Vaz era nato a Goa, in India, nel 1651 ed era diventato prete nel 1676, impegnandosi poi dal 1684 per dar vita a una realtà religiosa “autoctona” nella sua terra riuscendo a costituire una comunità della Congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri. Volse in seguito il proprio sguardo verso Ceylon, lo Sri Lanka, dove la Chiesa era stata ridotta al silenzio a causa delle persecuzioni messe in atto dai portoghesi, che controllavano l’intera isola e avevano espulso tutti i missionari cattolici, minacciando di morte i preti. Vaz portò il proprio aiuto ai cristiani di quel Paese rimanendo nella clandestinità, fino a giungere alla capitale, Colombo tra innumerevoli difficoltà. Tradusse il catechismo e le preghiere nelle due lingue locali: il tamil e il cingalese. La scintilla fece ardere di nuovo con vigore il fuoco della fede: alla sua morte nel 1711 i fedeli cattolici di Ceylon erano almeno 70 mila. Altri santi. San Marcello I, papa dal 308 al 309; santa Giovanna da Bagno di Romagna, monaca (XI sec.). Letture. Romano. Eb 3,7-14; Sal 94; Mc 1,40-45. Ambrosiano. Sir 43,33-44,14; Sal 111 (112); Mc 1,35-45. t.me/santoavvenire © riproduzione riservata
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