ROMEO NERO
Sono convinti di fare bene: parlo di quei genitori che impongono il velo alle giovani figlie, che vogliono sposarle bambine, che impediscono loro di amare qualcuno di un'altra comunità e di un'altra fede.
Non so, non voglio immaginare lo strazio della famiglia di quel ragazzino di 16 anni, Romeo srilankese di Bassano del Grappa, che si è ucciso bevendo acido perché i suoi gli impedivano di amare la compagnetta di scuola italiana: la disinvoltura sturm und drang di un adolescente che pensa la morte come fatto dimostrativo e reversibile.
Lo scrittore anglo-pakistano Hanif Kureishi ha saputo raccontare meglio di tutti e con lo sguardo giusto, quello della compassione, questi drammi da sradicamento.
Pietà per tutti: le figlie e i figli costretti, lacerati tra l'"onora il padre" e lo stile dei vita dei loro pari autoctoni, i genitori in lotta per non recidere del tutto le radici e per non disonorarsi a loro volta. Un conflitto terribile a cui spesso manca il tempo per dipanarsi e temperarsi.
Accoglienza è anche un paziente lavoro di ascolto e di mediazione: salvando i giovani da soprusi inaccettabili e intervenendo, certo, con la necessaria fermezza.
Ma anche comprendendo e consolando i vecchi, tanto lontani dal proprio sangue e dal proprio mondo, e costretti all'onta del tradimento.
Compassione infinita anche per loro.
Non so, non voglio immaginare lo strazio della famiglia di quel ragazzino di 16 anni, Romeo srilankese di Bassano del Grappa, che si è ucciso bevendo acido perché i suoi gli impedivano di amare la compagnetta di scuola italiana: la disinvoltura sturm und drang di un adolescente che pensa la morte come fatto dimostrativo e reversibile.
Lo scrittore anglo-pakistano Hanif Kureishi ha saputo raccontare meglio di tutti e con lo sguardo giusto, quello della compassione, questi drammi da sradicamento.
Pietà per tutti: le figlie e i figli costretti, lacerati tra l'"onora il padre" e lo stile dei vita dei loro pari autoctoni, i genitori in lotta per non recidere del tutto le radici e per non disonorarsi a loro volta. Un conflitto terribile a cui spesso manca il tempo per dipanarsi e temperarsi.
Accoglienza è anche un paziente lavoro di ascolto e di mediazione: salvando i giovani da soprusi inaccettabili e intervenendo, certo, con la necessaria fermezza.
Ma anche comprendendo e consolando i vecchi, tanto lontani dal proprio sangue e dal proprio mondo, e costretti all'onta del tradimento.
Compassione infinita anche per loro.
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