Si può e si deve sminare il mondo e anche il dibattito su guerra e pace
venerdì 15 aprile 2022

Gentile direttore,
le scrivo a nome della Campagna italiana contro le mine Onlus, (Cicm) membro della lnternational Campaign to Ban Landmines (Icbl) co-laureata Premio Nobel per la Pace 1997 e membro della Cluster Munition Coalition (Cmc), per farle pervenire anche a distanza di qualche giorno un messaggio di sincera solidarietà da parte della nostra organizzazione e mio personale per l’attacco che ha ricevuto durante 'L’aria che tira' trasmissione televisiva de La7. Forse, nessuno più di noi che ci occupiamo di mine antipersona, cluster bombs e vittime civili di ordigni inesplosi da 29 anni, può testimoniare il sincero interesse e l’aiuto ricevuto da lei e dalla sua redazione nel procedere, anno dopo anno, in un impegno di civiltà diretto ad arginare gli effetti nefasti e indiscriminati di bombe a grappolo e mine antipersona, non ultima la legge 'Misure per contrastare il finanziamento delle imprese produttrici di mine antipersona, di munizioni e submunizioni a grappolo' promulgata dal presidente Sergio Mattarella in data 21 dicembre 2021. Sono innumerevoli le 'battaglie' civili che hanno visto il giornale da lei diretto al nostro fianco, con articoli, richiami e spazi che in pochi altri - specie per leggi invise ai 'mercanti di morte' animati dalla bulimia del profitto a ogni costo - ci hanno dedicato nel panorama mediatico (non solo) italiano. Anche in questo 2022, il 4 aprile, abbiamo celebrato la Giornata internazionale per l’azione contro le mine e gli ordigni bellici inesplosi, voluta dalle Nazioni Unite per combattere questo flagello che causa ogni anno in tutto il mondo migliaia di vittime, e ci sembra ancora più significativo proprio in questo mese dirle grazie e fare arrivare a lei ed alla sua redazione tutta, la nostra solidarietà e il nostro apprezzamento. Molti di noi sono già vostri lettori quotidiani, ma in segno di concreta vicinanza e di sostegno, la nostra Associazione ha deciso di sottoscrivere anche un abbonamento annuale ad 'Avvenire': siamo certi che lo troveremo, come sempre, attento ai bisogni dei più deboli e amplificatore della loro voce.

Giuseppe Schiavello direttore nazionale


Campagna italiana contro le mine Grazie, gentile direttore Schiavello. Grazie per quello che dice del nostro lavoro e anche del mio. Lei sa bene che si pena a rimuovere le mine, ma ci si riesce, sebbene ci sia ancora chi continua a produrle, a venderle e piazzarle e a causa di questo congiura affaristico- bellicistica l’impegno che voi sostenete con saggia tenacia possa apparire una specie di fatica di Sisifo, che finisce solo per essere ricominciata. Non è così, passo dopo passo le messe al bando delle mine antipersona (Ottawa, 1997) e delle bombe a grappolo (Dublino, 2008) già decise solennemente sulla carta e ormaivigenti da anni stanno diventando realtà in sempre più parti del mondo. Continuo a credere che riusciremo a sminare pure il dibattito sulla guerra e sulla pace riacceso dall’attacco russo all’Ucraina. Dibattito che qualcuno fa infuriare, mentre la gente soffre e muore, magari perché si sente investito del compito di convincere il mondo intero o un pezzo di esso (e forse persino sé stesso) che la guerra è inevitabile e 'quando ci vuole, ci vuole'. Credo che ce la faremo a sminarlo perché il tempo consuma la retorica, e invece fa risaltare la buona informazione, quella che aiuta a capire ciò che in cuor nostro già sappiamo tutti: la guerra è immane omicidio ed è lungo, atroce suicidio d’umanità. Buon lavoro e grazie per la decisione di «aumentare» la lettura di 'Avvenire'.

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