martedì 14 febbraio 2012
COMMENTA E CONDIVIDI
Caro direttore,
ci ho pensato un po’ prima di scrivere. Un mio amico una volta mi disse: quando desideri fare qualcosa (s’intende di lecito), falla. Così vi scrivo. Avvenire è un giornale anche culturale ed affrontate tanti temi, dall’economia alla politica, all’arte, al costume e così via. Io sono un credente che, non me ne debbo vergognare, in gioventù fu iscritto al Pci di Monopoli, prima che Berlinguer divenisse segretario nazionale.
Forse m’iscrissi per ingenuità o forse perché vedevo più lontano di altri, pensavo che marxismo e cristianesimo volessero in fondo la stessa cosa… Negli anni 70 fiorì un’interessante letteratura intorno al problema. Ho ancora un piccolo libro che si intitola 'Speranza cristiana e speranza marxista'. Non si leggeva tanto il Marx del 'Manifesto', quanto quello dei 'Manoscritti' del 1844: era il Marx che parlava di un mondo umano che mi interessava. Vi era però un problema di fondo che investì la gioventù negli anni 70: la crisi economica era grave, l’inflazione sfiorava il 20%, la disoccupazione andava aumentando, si creò – qui sta il dramma – un grande «esercito industriale di riserva», l’estremismo inesorabilmente prese piede finché lo sbandamento si trasformò in terrorismo rosso e nero, tutti i partiti erano malvisti in quanto portatori di ideologie «borghesi». Oggi siamo di nuovo in crisi. Sono anziano, invalido e molto stanco, e all’infuori della preghiera non mi è rimasto nulla. Più di ogni altra cosa la sofferenza m’è stata maestra nella vita. Ripenso ai fatti del passato come si trattasse d’un sogno, e penso che forse il mondo d’oggi è più brutto di quello degli anni 70. Non è la lamentela d’un vecchio quale mi sento, è che oggi si è schiavi di mille cose tutto sommato inutili. Quando non debbo badare a una zia anziana che sta con me e fare un po’ di servizi in casa, dipingo. Con stima e affetto.
Claudio Castellani, Monopoli (Ba)
 
Le crisi si ripropongono e si aggravano, le grandi suggestioni si consumano, le grandi questioni restano. E così, caro signor Castellani, le risposte davvero affidabili per chi ha letto, compreso e accettato il Vangelo di Gesù Cristo. Le auguro, anch’io con stima e affetto, giorni sereni di buona pittura e di buona preghiera: noi cristiani sappiamo che la preghiera fa più forti, e libera da senso di impotenza e solitudine.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI