Mattarella consegna i tricolori ai portabandiera di Milano Cortina
«Le gare olimpiche e paralimpiche sono legate sempre tradizionalmente a tanti valori umani e sociali», ha detto il predisente della Republbica
«Io desidero quindi riaffermare la mia vicinanza e la mia riconoscenza per chi si dedica al movimento paralimpico. Farlo crescere, farlo ampliare, farlo diffondere, vuol dire accrescere l’inclusione, un obiettivo fondamentale per il nostro Paese, di civiltà, ovunque», ha detto ieri mattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Quirinale, ricevendo gli atleti italiani in partenza per i Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano-Cortina 2026. La rappresentanza, era composta anche da tecnici e dirigenti, era guidata, infatti, dal presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, Luciano Buonfiglio e dal presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Marco Giunio De Sanctis. Nel corso della cerimonia, aperta dall’Inno nazionale eseguito da un quartetto d’archi del Teatro dell’Opera di Roma, sono intervenuti il presidente Buonfiglio, il presidente De Sanctis e il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi. Mattarella ha quindi pronunciato un discorso, dopo avere consegnato la bandiera italiana agli Alfieri della squadra olimpica, Arianna Fontana, Federico Pellegrino, Amos Mosaner e Federica Brignone, e agli Alfieri della squadra paralimpica, René De Silvestro e Chiara Mazzel. L’incontro si è concluso con l’esecuzione dell’inno dei Giochi olimpici.
«Le gare olimpiche e paralimpiche sono legate sempre tradizionalmente a tanti valori umani e sociali - ha detto ancora Mattarella -. Molti di voi hanno fatto usato dei termini molto, molto belli: il rispetto, la fiducia. In questo tempo difficile sarà molto importante il messaggio di pace, di solidarietà, di amicizia che sarà espresso da Olimpiadi e Paralimpiadi e sarà importante la diffusione di questo messaggio da parte vostra e tutti gli tutti gli atleti e le atlete che con voi saranno impegnati in Olimpiadi e Paralimpiadi. L’Italia sarà al centro del mondo». Ha aggiunto il Capo dello Stato: «Siamo lietissimi di vedere Federica Brignone nuovamente pronta e determinata. Quando ci siamo sentiti mesi fa al telefono contavamo su questo ed è un piacere vederla in queste condizioni». «Per me già uscire dal centro di fisioterapia è un grande step, penso di aver dimostrato la mia forza e dedizione mettendo gli sci dopo otto mesi. Ora non sto ancora sciando come vorrei, anche perché questa settimana ho avuto la febbre. Vediamo cosa riuscirò a fare, oggi non lo so. Vivo nel qui e nell’ora», ha precisato Brignone.
Fontana e Pellegrino saranno alla cerimonia di apertura del 6 febbraio prossimo allo stadio San Siro di Milano, mentre Brignone e Mosaner a quella in concomitanza a Cortina d’Ampezzo.
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