San Francesco unisce la politica. Mantovano: «Ora nessuno se ne appropri»
Conferenza stampa a Palazzo Chigi con il sottosegretario alla Presidenza, il poeta Davide Rondoni, presidente del comitato per le celebrazioni degli 800 anni, il vescovo di Assisi Sorrentino e i Frati

L'unanimità sulla legge che istituisce la festività di San Francesco è un «segnale non trascurabile», che il sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano prova a mettere in relazione con il clima che si registra, in quel momento, nell’Aula della Camera, dove è in corso il dibattito sulle comunicazioni del ministro degli Esteri Antonio Tajani, riguardanti Gaza e la vicenda della Global Sumud Flotilla, per «trovare una non contrapposizione su una vicenda drammatica in corso. Sono segnali, grandi o piccoli, che vanno in direzione di una posizione di responsabilità». Alla conferenza stampa nella sala polifunzionale della Presidenza del Consiglio, sulle celebrazioni per l'ottavo centenario della morte di San Francesco si respira un clima, raro di questi tempi, di vera condivisione: «Dal primo gennaio del prossimo anno si aprirà l'ottavo centenario, un'esperienza che si muove in continuità con l'anno giubilare ancora in corso», spiega Mantovano. Ieri il definitivo via libera del Senato con una sostanziale unanimità al ripristino della festa, «a conferma che San Francesco pur nei frangenti più complicati della nostra storia è punto di unità tra le persone. Che San Francesco sia di tutti non significa, però, che tutti possano annoverarlo sotto le proprie bandiere: l'uso strumentale dei santi è pratica particolarmente sgradevole», conclude Mantovano.
«Il nostro Francesco, il san Francesco di tutti», dice all’unisono Stefania Proietti, presidente dell’Umbria, che parla anche da ex sindaco di Assisi (presente in conferenza stampa anche il sindaco attuale, Valter Stoppini) che ha seguito passo passo l’evolversi di questa proposta, sin dalla scelta del governo Draghi (ministro della Cultura Dario Franceschini) di approvare una legge per celebrare l'ottavo centenario di San Francesco, che cade nel 2026. Si è poi aggiunta su iniziativa della giunta Proietti una legge regionale dell’Umbria.
Il governo Meloni ha istituito in seguito il comitato indicando alla presidenza il poeta Davide Rondoni, promotore dell’iniziativa, ora andata in porto, del ripristino della festa nazionale. «Una presenza fertile per tutti», la definisce Rondoni, unendosi al compiacimento per l’unanimità raggiunta. «Non è frequente, di questi tempi incontrare qualcuno che ti dona la voglia di vivere. Invita tutti a dare il meglio di sé, non in forza di un’idea, ma della testimonianza di una persona concreta quale è san Francesco». Un «uomo estremo, non un estremista», lo definisce.
Lorenzo Malagola, deputato di Fdi, da primo firmatario della proposta di ripristino della festa ricorda come essa sia stata «frutto di un lavoro parlamentare paziente. È passata l’idea che non si trattava né di uno spreco né un capriccio della maggioranza. Significa restituire alla dimensione pubblica un pilastro della nostra memoria collettiva, consegnando un punto di riferimento simbolico alle nuove generazioni che troppo spesso, oggi, rischiano di smarrirsi».
Fra le parole da riscoprire ce n’è una in particolare, sottolinea Rondoni: «Creature». Un termine che nell’antica cultura popolare evoca i bambini, e lo «smarrimento della nostra epoca deriva proprio dal non sentirci più tali e questo porta ansia di prestazione». A rinvigorire la memoria interventi importanti sono previsti a partire dalla sua città, valorizzando soprattutto i luoghi decisivi, quando decise di lasciare i suoi beni, e quando scrisse il Cantico delle Creature, prima di andare a trascorrere il suo ultimo anno di vita nel raccoglimento della Porziuncola, come ricorda il vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e Foligno monsignor Domenico Sorrentino, con «un altro dono» che si è aggiunto, la proclamazione di Carlo Acutis, che riposa ad Assisi, «dove lui diceva di trovarsi bene».
L’unità di intenti sarà suggellata dalla presenza delle istituzioni chi si annuncia ad Assisi, ai massimi livelli. Sabato 4, nel giorno della ricorrenza, nella città del Santo si recherà la premier Giorgia Meloni in compagnia del ministro Alessandro Giuli, mentre il capo dello Stato Sergio Mattarella interverrà nel giorno di inaugurazione dell’anno del centenario. Attesa nell’arco del 2026 anche la presenza di Papa Leone XIV, invitato ad alcuni degli eventi più significativi in programma.
L’unità di intenti sarà suggellata dalla presenza delle istituzioni chi si annuncia ad Assisi, ai massimi livelli. Sabato 4, nel giorno della ricorrenza, nella città del Santo si recherà la premier Giorgia Meloni in compagnia del ministro Alessandro Giuli, mentre il capo dello Stato Sergio Mattarella interverrà nel giorno di inaugurazione dell’anno del centenario. Attesa nell’arco del 2026 anche la presenza di Papa Leone XIV, invitato ad alcuni degli eventi più significativi in programma.
''San Francesco, un'esplosione di vita'', il titolo di una serie di progetti previsti per l’anno 2026, che è ancora work in progress, ma già riempie un intero fascicolo. «D’altronde se avessero voluto un programma tranquillo non avrebbero pensato a uno come me», ironizza Rondoni. Tanti gli eventi, innumerevoli i progetti. A presentarli, a nome del comitato fra' Marco Giuseppe Moroni. Convolte un po’ tutte le città più legate alla vita del santo. Fra queste Rieti, dove opererà una scuola teatrale di giullari, diretta da David Riondino. E la stessa Roma, con eventi previsti alla Chiesa di San Francesco a Ripa, a Trastevere, e l’intitolazione al santo, con l’inaugurazione di una statua, dell’attuale ponte dell’Industria al quartiere Portuense. Coinvolti anche altri paesi, come Cuba ed Egitto, il programma – per volontà della premier – si intreccerà anche con il piano Mattei per l’Africa.
Corposo anche l’investimento sulla cultura, a partire dalla digitalizzazione della biblioteca di Assisi, e con il coinvolgimento di importanti atenei, dallo Iulm di Milano al “Carlo Bo” di Urbino. «Ma occorrono anche azioni concrete» dice frate Francesco Piloni, ministro provinciale dei Frati Minori dell’Umbria, appena rientrato da Gerusalemme, dove, nel pieno di queste celebrazioni, verrà portato avanti, con la Cei e il Patriarcato di Gerusalemme, il programma un ospedale pediatrico da costruire a Gaza.
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