lunedì 14 gennaio 2019
Protagonisti degli "anni di piombo" come Alessio Casimirri, nel commando Br di via Fani, ristoratore in Nicaragua. O Delfo Zorzi, ex bombarolo di Ordine Nuovo, rifugiato in Giappone
Alessio Casimirri

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La caccia continua. Oltre a Cesare Battisti, catturato ieri in Bolivia, sono ancora una cinquantina le "primule rosse", ex terroristi "rossi" e "neri" degli "anni di piombo", autori di omicidi, rapine e attentati dinamitardi con finalità politiche", che si sono rifugiati all'estero per sfuggire alla Giustizia italiana. Latitanti che vivono indisturbati all'estero, con il favore delle leggi che vietano l'estradizione per motivi politici o sotto la protezione delle autorità locali. In base alle notizie fornite dal Crst, il centro di ricerca sicurezza e terrorismo, tra i ricercati figurano ex esponenti di Brigate Rosse, Prima Linea, Potere Operaio, Lotta Continua, Autonomia Operaia, Ordine Nuovo, Ncc. Una trentina di loro sono in Francia (grazie alla cosiddetta "dottrina Mitterand") , il resto si divide tra Nicaragua, Brasile, Argentina, Cuba, Libia, Angola, Algeria. Le loro biografie sono contenute in un volume che la Direzione centrale della polizia criminale tiene costantemente aggiornato.

Tra i personaggi più conosciuti per le loro "imprese criminali", quello di Giorgio Pietrostefani, 75 anni, fondatore con Adriano Sofri di Lotta Continua, condannato definitivamente a 22 anni per l'omicidio del commissario Luigi Calabresi: già residente in Francia, tornò volontariamente in Italia per il processo e fu arrestato nel 1997. Scarcerato nel 1999, fu condannato ancora nel 2000, per sottrarsi al carcere si è reso latitante rifugiandosi nuovamente nel Paese transalpino.

Altro nome di spicco è quello di Alessio Casimirri, 67 anni, ex brigatista rosso, che fece parte del commando di via Fani che eseguì l'agguato nel quale vennero uccisi gli uomini della scorta e fu rapito Aldo Moro. E' stato condannato all'ergastolo. Dagli anni '80 vive indisturbato in Nicaragua (il Paese di Daniel Ortega) dove è titolare di un ristorante di pesce.

Un altro componente della banda che uccise i poliziotti e rapì il presidente della Dc in via Fani, Alvaro Lojacono, 64 anni, anche lui romano, 63 anni, è cittadino svizzero dopo essere fuggito in Algeria e poi in Brasile. Partecipò all'uccisione del militante del Fuan Mikis Mantakas, nel quartiere Prati di Roma, nel 1975. Deve scontare condanne per l'assassinio del giudice Tartaglione e per rapine a mano armata.

Tra i terroristi di destra che scorazzano in libertà fuori dai confini d'Italia c'è Delfo Zorzi, vicentino, 72 anni: appartenne a Ordine Nuovo, fu accusato da pentiti di essere l'autore materiale della strage di piazza Fontana a Milano (assolto in Cassazione) e di piazza della Loggia a Brescia. Uomo di Franco Freda, esperto bombarolo, organizzò attentati ai treni nell'estate del 1969 che non fecero morti ma solo feriti. Nel 1974 si è trasferito in Giappone dove fa l'imprenditore nel settore tessile.

L'elenco dei ricercati è lungo. Altri nomi da ricordare sono Simonetta Giorgeri e Carla Vendetti, che avrebbero avuto una parte come nuove brigatiste rosse (la cosifddetta "colonna toscana") nei delitti D'Antona e Biagi, condannate all'ergastolo nel processo Moro ter. Entrambe camminano libere sotto la Torre Eiffel.

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