
Per ciò che conta davvero siamo disposti a tutto: quando qualcosa in cui crediamo profondamente va difeso, non esitiamo a donarci fino in fondo. Questo “qualcosa” di prezioso per i cristiani è l’amore di Dio e a questo amore essi sanno di dovere la vita stessa. Fu questa determinazione a muovere san Bassiano, vescovo di Lodi, che da giovane seguì la propria vocazione fino in fondo, sfidando il padre, contrario alla sua scelta di fede, e trovò così, anche da pastore della comunità cristiana, il coraggio di combattere per la fede vera. La sua eredità si affianca a quella di sant’Ambrogio, suo amico, assieme al quale s’impegnò a difendere l’ortodossia contro le eresie del tempo. Nato a Siracusa verso il 320 da Sergio, prefetto della città, fu mandato per gli studi a Roma, dove si convertì e ricevette il Battesimo. Per fuggire dal padre, che lo voleva far apostatare, si rifugiò a Ravenna, dove fu ordinato prete. Verso il 373 fu scelto come vescovo di Laus Pompeia (oggi Lodi Vecchio). Partecipò nel 381 al concilio di Aquileia e nel 390 a quello di Milano, nel quale fu condannato Gioviniano. La sua firma si trova assieme a quella di sant’Ambrogio nella lettera sinodica inviata al papa Siricio. Nel 397 era accanto ad Ambrogio sul letto di morte. Morì nel 409 e fu sepolto nella sua Cattedrale. Nel 1158 le sue reliquie furono portate a Milano, dove rimasero fino al 1163, per poi tornare a Lodi.
Altri santi. Santi Mario, Marta, Abaco e Audiface, martiri (III-IV sec.); san Macario, abate (300-390).
Letture. Romano. Is 62,1-5; Sal 95; 1Cor 12,4-11; Gv 2,1-11.
Ambrosiano. Est 5,1-1c.2-5; Sal 44 (45); Ef 1,3-14; Gv 2,1-11.
t.me/santoavvenire
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