mercoledì 11 aprile 2007
Tornano tutti gli amici miei, forse non sono partiti mai: erano qui dentro di me e non l'avevo capito mai; tornano tutti gli amici miei, noi non ci siamo lasciati mai, e sono qui dentro di me. Ho avuto l'occasione di conoscere personalmente il cantautore Roberto Vecchioni, di ascoltare alcune sue canzoni, di leggere i suoi scritti, di scoprire la sua fine cultura classica. Queste sue parole ci ripropongono una realtà di cui si avverte sempre più la necessità in un tempo nel quale le relazioni sono superficiali e frettolose, la comunicazione è affidata a "messaggini" scheletrici e schematici, i sentimenti sono appannati da contatti immediati e banali. L'amicizia non è tanto una presenza esteriore: quest'ultima crea solo compagni e soci. Essere amici è soprattutto una qualità dell'anima. È per questo che - come canta Vecchioni - l'amico è dentro di te, è una presenza viva anche nella distanza perché l'affetto supera frontiere e lontananze. È per questo che «l'unico modo per avere un amico è essere un amico», in una donazione spoglia di interessi, come suggeriva il filosofo americano Ralph W. Emerson. Dobbiamo, allora, impegnarci a vivere in modo autentico l'esperienza dell'amicizia che è ben altro rispetto all'essere soci o colleghi. Bisogna viverla come una qualità interiore che ha il suo punto di verifica non solo nel dolore ma anche nella fortuna: in questo caso, infatti, può essere in agguato l'invidia, nemica mortale della libertà e della generosità, che sono le virtù tipiche dell'amicizia.
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