mercoledì 2 agosto 2006
Non c"è conversazione più noiosa di quella di un marito o di un amico che non ha nulla da desiderare, niente di cui lagnarsi.Non ricordo più di chi sia (credo, comunque, che possa essere di uno scrittore dotato di humour inglese come lo è stato Bruce Marshall) ma mi è rimasta in mente la frase: «La conversazione languisce, come spesso accade quando si parla bene del prossimo». Tuttavia ci sono altre occasioni per far "languire" il discorso e una " per altro molto diffusa " ce la rievoca un"autrice francese del "600, Madeleine de Scudéry, che trovo citata in un vecchio libro ritrovato tra i volumi "segregati" nella casa estiva delle mie sorelle. Certo, ci sono anche le persone sbrigative che ti fanno capire che s"annoiano e che, quindi, è meglio troncare il discorso. Bernanos, il famoso scrittore cattolico francese che non doveva avere il migliore dei caratteri, si dice che un giorno liquidasse un interlocutore pedante e pesante così: «Per fortuna nell"aldilà Lei e io avremo indirizzi diversi».Sta di fatto che la chiacchiera a fondo perduto imperversa, soprattutto in questo periodo di riposo e diventa uno specchio del vuoto interiore. Tante coppie hanno spento qualsiasi progetto o desiderio o attesa; non hanno neppure più voglia di precisare, di contestare, di criticare i limiti reciproci. Si abbandonano a una stanca sopravvivenza sulla quale aleggia il fantasma umbratile della noia. Certo, rinvigorire una relazione tra sposi o tra amici è un"impresa ardua; ma qualche volta di più bisognerebbe avere il coraggio di mettere un po" di sale o di lievito nella pasta di una vita divenuta troppo amorfa e scipita.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: