Giornata memoria: ricordare e non lasciar dimenticare
Il direttore risponde: accanto alla Shoah, lo sterminio di rom e sinti. Due poesie per non dimenticare.
Gentile direttore,
nella Giornata della Memoria che si celebra oggi si può ricordare anche l’olocausto della popolazione rom e sinti. Durante il periodo nazifascista, anche se quasi nessuno ne parla, furono sterminate più di 500mila persone in tutta Europa. A Berlino, però, c’è un monumento memoriale dedicato a questa tragedia – il Porrajmos – si trova proprio dietro al palazzo del Parlamento incendiato per ordine di Hitler nel 1933, al centro della città, ed è stato inaugurato nel 2012 alla presenza di Angela Merkel e delle più alte autorità tedesche e internazionali. Su di esso è inciso il testo di una poesia di Santino Spinelli, "Alexian", che è intitolata semplicemente "Auschwitz", ed è tradotta in varie lingue. Le propongo di pubblicare l’originale in lingua rom e la traduzione in Italiano. Na bistren, per non dimenticare.
Daniela De Rentiis
Daniela De Rentiis
Pubblico volentieri il suo breve e denso ricordo, cara e gentile signora De Rentiis. E le sono grato del "dono" che mi permette di unire in questa stessa pagina una poesia inedita di Guido Oldani, dedicata alla
Shoah
Shoah
, lo sterminio di milioni di ebrei nei campi nazisti, e la lirica di Santino "Alexian" Spinelli, dedicata al
Porrajmos
Porrajmos
, letteralmente il «divoramento» di centinaia di migliaia di rom e sinti in quegli stessi lager. Si dice che i vincitori scrivono la storia, ed è spesso vero, almeno nel breve e medio periodo. Nella storia dell’umanità, però, ci sono sempre stati quelli che non vincono mai. È per questo che dobbiamo imparare una volta per tutte che alla verità ci si può avvicinare per diverse vie, ma che certamente maestra è quella che passa dal saper ascoltare sul serio le vittime. Le loro vite e le loro morti consegnano a tutti noi parole non vane. E confermano i cristiani nella fedeltà (che è appunto ascolto e si fa cammino) alla Vittima per eccellenza: Gesù Cristo, il Crocifisso e il Risorto. Tutto ciò che viene dimenticato rischia di ripetersi, la memoria consapevole, abitata dal senso di giustizia, dal dolore, dal pentimento e dal perdono, è invece argine a tutti i pregiudizi e a tutte le discriminazioni ed è antidoto efficace all’odio distruttivo e alle ambizioni di omologazione repulsiva di cui proprio i pregiudizi e le discriminazioni sono padri e madri. Oggi come ieri, il rischio è serio: contro ebrei, contro rom e sinti (cioè "gli zingari"), contro i diversi per fede e per cultura, contro i non-allineati al pensiero e all’economia dominante, contro i fisicamente "imperfetti". Ha ragione, cara amica: nessun divoramento di umanità e di verità dobbiamo dimenticare e lasciar dimenticare. Marco Tarquinio
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