lunedì 30 giugno 2014
Oggi stop a timbri e scartoffie. Gli atti verranno trasmessi via internet. L’obiettivo è quello di ridurre i tempi e restituire efficienza al sistema che vede nel procedimento civile lungaggini che scoraggiano anche gli investitori esteri.
COMMENTA E CONDIVIDI
A qualcuno mancherà il tonfo compulsivo dei timbri sulle scartoffie in carta uso bollo. Ma i più non sentiranno la mancanza dei quintali di faldoni da trasportare da uno sportello all’altro, attendendo per ore il proprio turno in cancelleria. Parte il processo civile telematico, con l’obbligo di depositare solo atti trasmessi via internet.Il ministero della Giustizia in una lunga nota informativa, spiega che si tratta di «una riforma strutturale» nella quale sono state investite «imponenti risorse umane e finanziarie» che coinvolgono «tribunali di tutto il Paese».Tre gli obiettivi. Velocizzare le procedure, eliminando i tempi morti costituiti dai molteplici passaggi del fascicolo cartaceo (tra cancelliere, giudice, avvocato, ausiliario del giudice). Viene poi modernizzato «l’approccio degli utenti al servizio giustizia, consentendo di accedere da remoto agli atti processuali e senza l’intermediazione del cancelliere, la cui professionalità potrà essere valorizzata in altri compiti a supporto all’attività del giudice». Soprattutto si spera vengano debellati i disagi «dovuti alla soppressione di uffici in conseguenza della riforma della geografia giudiziaria, riducendo le attività per cui i professionisti devono recarsi personalmente in tribunale».Sebbene la partenza sia fissata per domani, i procedimenti pendenti possono ancora andare avanti alla vecchia maniera. Ma dal 31 dicembre 2014, «il deposito telematico degli atti endoprocessuali sarà obbligatorio anche per i procedimenti iscritti prima del 30 giugno 2014».Per effetto della riforma viene ripensata l’organizzazione degli uffici giudiziari. In particolare per i soli uffici delle corti di appello e dei tribunali ordinari viene ridotto l’orario minimo di cancelleria, portato da 5 a 3 ore: ciò consentirà al cancelliere di dedicare una parte dell’orario di ufficio allo svolgimento delle attività connesse al deposito telematico degli atti». Resta ovviamente fermo il potere del capo dell’ufficio di stabilire un orario superiore al minimo di 3 ore, se ve ne fossero evidenti esigenze.Il progressivo ridimensionamento degli sportelli consentirà la costituzione di un "ufficio per il processo", una struttura tecnica di personale in grado di affiancare ed assistere il giudice nella fase di avvio del procedimento telematico.Non tutti, però, sono contenti della modalità con cui si è arrivati a questa novità «Telematizzare significa far risparmiare lo Stato – afferma Nicoletta Giorgi, presidente dell’Associazione italiana dei giovani avvocati (Aiga) –, tuttavia ha comportato l’aumento, l’ennesimo, del contributo unificato». Secondo i giovani avvocati, il processo telematico «ha confermato una volta di più un sospetto che circolava da tempo: il contenzioso giudiziario costituisce una voce delle entrate statali in costante crescita e senza che ciò comporti scioperi da parte dei sindacati». Altri osservatori fanno però notare che l’allegerimento delle procedure, permetterà non solo di accelerare i tempi della giustizia civile, ma per i cittadini anche un risparmio sugli onorari dei legali, visto che non dovranno più recarsi agli sportelli e potranno essere ridotti i tempi per ottenere un verdetto.Per Rodolfo Sabelli, presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati (Anm) «la giustizia civile è stata in passato trascurata. Ci sono problemi legati agli arretrati, problemi di gestione delle nuove sopravvenienze». Con la via telematica«si tratta tuttavia di incentivare da un lato la definizione veloce delle cause e dall’altro di disincentivare l’abuso del processo e il prolungamento strumentale dello stesso». Quello che manca, però, sono gli strumenti per far rispettare le sentenze. «Non ha senso – conclude Sabelli – arrivare a una sentenza che in astratto obblighi una delle parti ad adempiere a quanto deciso, se poi non vi sono gli strumenti coercitivi per la parte inadempiente». Come dire che l’efficienza non passa solo da un computer di uno studio legale sempre connesso al palazzo di giustizia.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: