Ok, il conto è giusto
sabato 1 marzo 2025
Felici i matematici?… o gli esperti di enigmi? Se così fosse, io non avrei la minima possibilità di accedere alla felicità. E allora, come intendere in altro modo questa misteriosa beatitudine del libro di Daniele: «Beato chi aspetterà con pazienza e giungerà a milletrecentotrentacinque giorni» (Dn 12,12)? Questo libro appartiene al genere apocalittico – aggettivo derivato da una parola greca che significa “rivelazione”: si tratta di scritti che cercano di svelare i misteri nascosti dietro gli eventi del mondo. Comparsa poco prima dell’era cristiana, questa letteratura ricorre a immagini grandiose, cosmiche, popolate di strani mostri e di cifre enigmatiche, per dare la chiave delle crisi della storia umana. Nel nostro caso, Daniele annuncia una terribile dominazione lunga 1290 giorni ed esorta a tener duro fino a 1335 giorni, facendo di questa resistenza la condizione per la felicità. Sarà necessario penetrare il mistero di queste cifre essere felici? Ma potrebbe farci trascurare l’essenziale. Daniele ci assicura che le sciagure del nostro mondo, quelle che attraversano la nostra tragica attualità, non avranno l’ultima parola: la storia avanza discretamente verso la vittoria finale di Dio. Beato non colui che decifra gli enigmi, ma chi sa discernere, in questo mondo deprimente, i segni del Regno che viene. © riproduzione riservata
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