Commutata in Iran la condanna a morte di Sharifeh Mohammadi

L'attivista sindacale curda, legata al gruppo perseguitato per le proteste per Mahsa Amini, era stata condannata per "ribellione". Ora dovrà scontare 30 anni
October 30, 2025
La magistratura iraniana ha commutato la condanna a morte di un'attivista sindacale, Sharifeh Mohammadi, in una pena detentiva di 30 anni. Lo ha annunciato il suo avvocato Amir Raisian. "Con decisione dell'onorevole capo della magistratura, la condanna a morte della signora Sharifeh Mohammadi è stata commutata in una pena detentiva di primo grado a 30 anni", ha scritto il legale su X. "Stiamo ancora valutando la possibilità che la sua condanna venga ribaltata e assolta dall'accusa di ribellione", ha aggiunto.
Insieme alle attiviste Pakhshan Azizi e Varisheh Moradi, Mohammadi era stata condannata a morte per l'accusa di "baghi", o ribellione. Mohammadi, 46 anni, è stata condannata nel luglio 2024 in seguito al suo arresto nella città settentrionale di Rasht, secondo quanto riportato da gruppi per i diritti umani. E' stata accusata di appartenere al partito Komala, un gruppo separatista curdo in esilio con sede in Iraq, che Teheran considera un'organizzazione terroristica. Nell'ottobre 2024, la Corte suprema iraniana ha annullato la sua condanna a morte e ordinato un nuovo processo.
Teheran ha accusato i gruppi curdi in Iraq di aver fomentato proteste di massa a livello nazionale durate mesi, innescate dalla morte di Mahsa Amini, avvenuta in custodia nel settembre 2022. Amini, una curda iraniana di 22 anni, è morta in seguito al suo arresto per una presunta violazione del rigido codice di abbigliamento femminile della Repubblica Islamica. Centinaia di persone, tra cui decine di membri delle forze di sicurezza, sono state uccise durante le storiche proteste. 

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