I giudici: l'accesso dei reporter a Gaza può aspettare
di Redazione
Rinviato di 30 giorni il pronunciamento della Corte Suprema israeliana: «La situazione è cambiata»
Niente da fare. Gaza resta off-limits. La Corte Suprema israeliana ha infatti rinviato l'udienza su una petizione, presentata da un'organizzazione che rappresenta i media internazionali in Israele e nei Territori palestinesi, che chiede l'accesso indipendente ai giornalisti a Gaza. Dall'inizio della guerra di Gaza nell'ottobre 2023, le autorità israeliane hanno impedito ai cronisti stranieri di entrare nel territorio devastato, accogliendo solo una manciata di giornalisti in visite strettamente controllate insieme alle proprie truppe. Il Procuratore di Stato ha riconosciuto che «la situazione è cambiata» e ha chiesto altri 30 giorni per esaminare le circostanze. Non è stata fissata una data per la prossima udienza. «Aspettiamo da molto tempo questo giorno», aveva dichiarato la presidente dell’Associazione stampa estera nell’area (Fpa), Tania Kraemer: «Stiamo dicendo che speriamo di entrare a Gaza, che aprano Gaza dopo questo lungo blocco e che speriamo di poterci entrare per lavorare insieme ai nostri colleghi palestinesi». Nicolas Rouget, membro del consiglio di amministrazione dell’Fpa, fuori dall’aula prima dell’udienza, ha aggiunto: «Riteniamo di dover sostenere loro, i nostri colleghi palestinesi a Gaza, che sono stati gli unici in grado di informare il pubblico su questo conflitto negli ultimi due anni». Secondo Reporter senza frontiere, le forze armate israeliane hanno ucciso 210 giornalisti palestinesi dall’inizio del conflitto.
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