lunedì 30 marzo 2015
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Suore di clausura-Littizzetto, pace fatta. Uno scambio di opinioni questa volta garbato, con le scuse della comica alle religiose, ha posto fine a un botta e risposta via televisione e via Facebook innescato dalla ormai famosa scena delle sorelle che salutano calorosamente il Papa durante la sua visita a Napoli, il 21 marzo scorso. Luciana Littizzetto la sera successiva aveva ironizzato pesantemente su di loro ("Non si capisce se erano intorno al Papa perché non avevano mai visto un Papa o perché non avevano mai visto un uomo") e le suore avevano risposto via Facebook, chiedendo alla comica di aggiornarsi perché le suore di clausura non sono affatto represse. Domenica sera la seconda puntata, anzi la terza, della storia. Luciana Littizzetto a "Che tempo che fa" confessa di "avere passato una settimana durissima", di non averle mai definite "represse", ironizza sulla clausura 2.0 e infine chiede ripetutamente scusa alle suore "se si sono sentite offese".

Oggi dunque l'atto conclusivo del dialogo a distanza. Sul nuovo profilo facebook (Monache Cappuccine Napoli) questa mattina le suore ringraziano Littizzetto "per il modo garbato, ironico ma gentile, divertente ma sentito, con il quale, ieri sera durante la trasmissione "Che tempo che fa" (che abbiamo visto perché segnalatoci) ci ha chiesto scusa per le cose dette su noi monache di clausura di Napoli nella puntata scorsa". Stop. "Per noi questo segmento di storia, attraversato da tanta grazia, finisce qui". E poi una preghiera: "Invitiamo quindi tutti, giornalisti e amici, a non telefonarci o interpellarci per avere ulteriori pareri.Quello che dovevamo dire, e ci sembrava doveroso, è questo semplice grazie a una donna, che nella puntata di ieri, tra una risata e l'altra, ha affrontato temi importanti che riguardano tutte le donne (equiparazione dei diritti tra maschi e femmine sul lavoro, la confusione di genere, le difficoltà felici di una donna con un bimbo perfetto..) e che stanno a cuore anche a noi". «La grazia della passione morte e risurrezione del Signore - conclude il post -, che mediteremo e rivivremo in questa settimana, avvolga quanti ci hanno espresso la loro solidarietà, quanti ci hanno "rimproverato" contestando le nostre scelte 2.0, quanti sono diventati amici nel comune cammino di umanità e fede».

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