giovedì 14 luglio 2016
Il Rapporto 2016 dell'Isfol evidenzia la contrazione dei contratti di apprendistato, calati dell'8,1% in un anno. Ma cresce dell'8,6% il numero di chi completa il percorso e trova un lavoro (34,1% del totale) (Paolo Ferrario)
Sempre meno apprendisti, ma più formazione
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Cala ancora il numero di giovani apprendisti ma aumenta il dato di chi riesce a completare il percorso formativo e a trovare un lavoro. Questo il quadro che emerge dal XVI Rapporto di monitoraggio sull’apprendistato, presentato oggi e realizzato dall’Isfol (Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori), in collaborazione con l’Inps e per conto del Ministero del Lavoro.

 

La platea continua a ridursi

Anche nel 2015, rileva il Rapporto, i giovani assunti in apprendistato sono diminuiti dell’8,1% rispetto all’anno precedente. Complessivamente, gli apprendisti in Italia sono 410.213, pari al 13,6% degli occupati della fascia d’età tra i 15 e i 29 anni (erano 446.227 nel 2014). Il calo è ancora più evidente se si considerano soltanto gli apprendisti avviati lo scorso anno: 197.388 (-17,7% rispetto al 2014, quando, invece, era stato registrato un incremento del 3,1% rispetto al 2013).

Contratto meno appetibile

«Tale trend negativo –spiegano i ricercatori dell’Isfol - appare legato all’introduzione dell’esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro per un triennio, concesso nei casi di assunzione con contratto di lavoro a tempo indeterminato (Legge n. 190/2014), che ha evidentemente reso meno appetibile l’apprendistato. Nel 2015 – prosegue l’Istituto - i due tipi di contratto beneficiano di agevolazioni contributive di entità comparabile, ma l’apprendistato si accompagna a obblighi di natura formativa che vengono percepiti come oneri aggiuntivi da parte delle imprese».

Sempre meno artigiani

Anche in settori, come l’artigianato, per cui l’apprendistato ha sempre avuto una rilevanza importante, questa forma contrattuale perde terreno. Ormai, stando al Rapporto Isfol, l’artigianato rappresenta solo un quarto (25,7% ) delle imprese che impiegano apprendisti. Nel 2008 erano il 37,8% del totale. Anche le costruzioni hanno ridotto il numero di apprendisti, passando dal 17,3% del totale del 2008, all’attuale 8,3%. Oltre la metà degli apprendisti (il 66,1%) è assunta dalle imprese del terziario.

Aumenta l’età media

A crescere, invece, è l’età degli apprendisti, passata dai 24,5 anni del 2013 ai 25 anni del 2015. Sempre in questo biennio, i lavoratori fino a 24 anni sono diminuiti dal 53,3% al 47,5%. Parimenti, l’Isfol evidenzia anche un progressivo allungamento dei tempi di permanenza in apprendistato. Nel 2010 i contratti che superavano la durata reale di un anno erano poco più della metà (50%). Dei lavoratori avviati nel 2013 invece il 55,4% risultava ancora assunto con la stessa forma contrattuale e nella stessa azienda dopo 12 mesi.

Aumentano gli occupati

Tra le note positive evidenziate dal Rapporto 2016, c’è l’aumento del tasso di copertura (salito al 34,1%), ovvero il rapporto fra apprendisti formati e occupati: è il valore più alto registrato nel periodo dal 2003 al 2014. Crescono, infine, anche gli apprendisti che completano il percorso formativo. Nel 2014 i giovani che hanno completato l’impegno formativo sono stati il 79,8%, con un aumento complessivo di 8,6 punti percentuali rispetto all’anno precedente.

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