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Newsletter. La felicità di una società si misura con le nascite (e con l'accoglienza)

giovedì 11 maggio 2023

Papa Francesco con Giorgia Meloni

La felicità di una società? Si misura con le nascite e con l'accoglienza

La battuta era quasi scontata: «Ci siamo vestiti uguali!» ha sussurrato papa Francesco a Giorgia Meloni, dal palco degli Stati generali della natalità. A parte le amenità, la due giorni di Roma (giovedì e venerdì) è stata ricca di stimoli per il futuro. La premier ha ricordato come nessuna donna è davvero libera se deve scegliere tra un figlio e il lavoro (qui il discorso) e ha assicurato che la natalità e la famiglia sono le due «priorità assolute» del governo. «Vogliamo restituire agli italiani una nazione nella quale essere padri non sia fuori moda, essere madri non sia una scelta privata, ma un valore socialmente riconosciuto. Una nazione nella quale tutti, uomini e donne, scoprano la bellezza di diventare genitori», ha detto Meloni. Papa Francesco, dal canto suo, ha rimarcato che occorrono politiche lungimiranti, ma anche che è necessario «creare una grande alleanza di speranza» perché solo quando si ha speranza si crea una famiglia e si mettono al mondo figli. Un'altra notazione: «La natalità non va mai contrapposta all'accoglienza perché sono due facce della stessa medaglia, ci rivelano quanta felicità c'è nella società».

Migrare o restare (in pace) nel proprio Paese: la libertà che chiede papa Francesco

Emigrare dovrebbe essere una libera scelta. Invece il fondamentale diritto di ogni essere umano di vivere a casa propria in pace e dignità è diventato il diritto non riconosciuto di questo tempo. Ce lo ha ricordato papa Francesco nel suo toccante discorso per la 109esima Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato dedicato al tema “Liberi di scegliere se migrare o restare”. Riflessione che riprende esplicitamente la campagna del 2017 della Cei “Liberi di partire, liberi di restare” che segnò l’avvio di decine di progetti in 131 Paesi del mondo. Le parole di Francesco non negano il diritto di partire, anzi. Ma ricordano - scrive il nostro Paolo Lambruschi - che le cause delle migrazioni forzate sono conflitti, disastri naturali, persecuzioni, guerre, mutamenti climatici e miseria, insomma la «devastazione della casa comune». O la guerra mondiale a pezzi. Il Papa indica anche un orizzonte temporale: la comunità internazionale concentri gli sforzi per il Giubileo del 2025 per assicurare a tutti il diritto a non dover emigrare. Ognuno ha i suoi compiti: i Paesi ricchi abbandonino il colonialismo economico, la razzia delle risorse altrui, la devastazione della casa comune. Ma sui governanti dei Paesi d’origine cade la responsabilità di esercitare «la buona politica per tutti, soprattutto per i più vulnerabili».

Come sarà la Chiesa di Milano di domani: zero preti giovani, più diaconi. Ma niente paura

Sacerdoti sempre meno giovani (solo il 10% è sotto i 40 anni), con una forte presenza di preti con più di 75 anni (attorno al 30%), più parrocchie che condividono lo stesso parroco: ecco come si presenterà la Chiesa di Milano nel 2040. È lo scenario elaborato dagli statistici Andrea Bonanomi e Giulia Rivellini sulla base di proiezioni della situazione attuale, già di suo non proprio confortante con un costante e progressivo calo dei battesimi (dai 35mila del 1995 ai 10mila del 2022), dei matrimoni religiosi e anche della frequenza a Messa. Nel 1998 l’arcidiocesi ambrosiana aveva circa 2.200 sacerdoti, scesi a 1.694 nel 2022. Strade da percorrere sono la maggiore corresponsabilità dei laici, la diffusione delle comunità pastorali e del ruolo dei diaconi permanenti: uomini consacrati, spesso sposati e padri di famiglia, che decidono di svolgere un ministero nella Chiesa. Oggi nella arcidiocesi ambrosiana sono 155, aumenteranno fino a 220 nel 2040.

LA TESTIMONIANZA DI UN GIOVANE PRETE

Pochi aborti nelle Marche? E allora si "sabota" il Movimento per la vita

Tre episodi di intolleranza nei confronti dei volontari dei Centri di aiuto alla vita, tra fine aprile e inizio maggio: convegni ritardati perché la sala era stata occupata da manifestanti "contro", incursioni delle femministe di "Non una di meno" a un incontro con il vescovo, volontari accerchiati... Un clima che preoccupa in una regione finita al centro delle polemiche per il basso numero di aborti. "Colpa" dell'eccessiva percentuale di medici obiettori, secondo alcuni, che però non tengono conto da una parte dell'esperienza dei Cav e dall'altro della presenza del Centro regionale di Diagnosi prenatale di secondo livello, che testimonia come «un serio e adeguato progetto di accompagnamento alle donne in maternità riesca a scongiurare una percentuale significativa di interruzioni», come spiega Vincenzo Varagona in una cronaca da Ancona.

La "visione" del cardinale Tolentino per il suo Dicastero per la cultura e l'educazione

Il cardinale José Tolentino de Mendonça è un apprezzato intellettuale, una delle voci più nitide della letteratura portoghese contemporanea, e dallo scorso autunno guida il nuovo Dicastero per la cultura e l’educazione vaticano, che ha raccolto l’eredità dei precedenti Pontificio consiglio della cultura e Congregazione per l’educazione cattolica. La voce dello scrittore e quella del tessitore di reti culturali non dissonano, anzi: «Come diceva Rimbaud – spiega – il poeta è un veggente. Ecco, la visione: è questo è il contributo che posso offrire all’interno della missione della Chiesa, perché bisogna costruire a partire da una visione della persona e della storia; una visione culturale, una visione del destino umano, una visione dell’orizzonte di senso della nostra esistenza». In una intervista al nostro Edoardo Castagna, il cardinale illustra una serie di iniziative di alto profilo che si susseguiranno nelle prossime settimane: dal Padiglione vaticano alla Biennale di architettura di Venezia agli incontri al Salone del Libro di Torino.

Ecco il "Manuale per catechisti disperati" con le risposte alle domande più strane

«Come ci si comporta in chiesa? Come si partecipa a un funerale e cosa non si deve fare a un matrimonio? Perché l’oratorio si chiama così?». Domande le cui risposte a molti sembrano ovvie, ma che per qualcuno non lo sono, tanto che a don Diego Goso, responsabile delle comunicazioni sociali della diocesi di Ventimiglia – San Remo, è venuto in mente di scrivere un libro che vuole essere un “pronto soccorso” per catechisti, coloro cioè che spesso devono rispondere alle domande ingenue di ragazzi del tutto digiuni dei rudimenti della religione cattolica. È nato così un Manuale per catechisti disperati (Effatà, 24 euro) perché «non si facciano cadere le braccia – ragiona Goso - davanti alla mancanza delle conoscenze minime».



Un nuovo libro per imparare a fare raccolta fondi senza improvvisare!

A molti è capitato di raccogliere fondi per la parrocchia, la caritas o gli sponsor per il campo estivo e subito abbiamo pensato a come chiedere soldi. Chiedere una donazione è la parte centrale del lavoro, ma occorre elaborare prima una strategia e poi preoccuparsi di ringraziare chi ha donato.
Si deve essere preparati per ottenere una donazione e grazie a questa saper rendere felice il donatore.
Scarica un estratto del libro “Fundraising per la tua causa” e scopri i 10 passi per raccogliere fondi.



Una "gara" tra 270 musicisti di 38 Paesi: ed ecco l'inno del Giubileo 2025

Presentato a Roma l'inno del Giubileo del 2025: scritto dal teologo Pierangelo Sequeri, la musica è del maestro Francesco Meneghello, di Mantova, scelto tra 270 concorrenti di 38 Paesi, che hanno inviato le loro proposte. Una prima registrazione dell'Inno, effettuato dalla Cappella musicale Sistina, è stato fatto ascoltare ai giornalisti presenti. E si tratta, a detta del nostro Mimmo Muolo, davvero di un lavoro suggestivo e coinvolgente, facile da imparare, ma niente affatto banale, sia nel testo che nella musica. Potete ascoltarlo qui.

Maurizio Nichetti compie 75 anni e si confessa: quella volta che Hollywood mi sfuggì...

Questa settimana ha compiuto 75 anni: ha il baffo ingrigito, i capelli più corti ma l'occhialino tondo, lo sguardo curioso e l'aspetto da fumetti sono gli stessi del regista e attore rivelazione apparso sul grande schermo alla fine degli anni '70 con il suo sorprendente film d'esordio Ratataplan. Maurizio Nichetti è regista onirico, poetico, prosecutore, secondo alcuni critici, del “neorealismo fantastico”, inaugurato dal cinema di Federico Fellini. In una lunga intervista con il nostro Massimiliano Castellani, Nichetti (per chi non ricordasse, è autore anche di Ladri di saponette e di Roger Rabbit, racconta perché ha preso le distanze del cinema, per poi ritornare al grande amore, tanto che il prossimo film (l'11esimo) uscirà nel 2024. E poi il suo sogno americano sfumato, gli applausi dei ragazzi indiani... Un'intervista tutta da leggere.

Il Vangelo di domenica 14 maggio commentato da padre Ermes Ronchi

Il Vangelo di domenica 14 maggio commentato da padre Ermes Ronchi. «Nel Dna umano un gene divino»

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito... ». LEGGI QUI