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Coronavirus. Sono 724 i guariti. Il "paziente 1" Mattia respira da solo

A.M.B. lunedì 9 marzo 2020

Nervi saldi e tutti in casa, per arginare il contagio. Per salvare i più anziani e più fragili. E' questo l'appello dei medici, è questa l'indicazione del governo e di tutte le istituzioni all'indomani del varo del Decreto che "blinda" la Lombardia e le 14 province dove il contagio dilaga. Anche la Camera dei deputati ha deciso stamani, in via informale e accogliendo l'invito del presidente Fico, di "autoridursi": dei 630 deputati, lavoreranno in Aula solo 350 per diminuire i contatti e consentire di mantenere la distanza interpersonale di almeno un metro, continuando a portare avanti i lavori parlamentari.

Preoccupa la situazione nelle carceri, dove la riduzione dei contatti dovuta all'emergenza coronavirus ha innescato la rivolta: situazione critica, con vittime, a Foggia, Milano e Modena.

Tremano i mercati finanziari, con la Borsa di Milano che arriva a perdere l'11 per cento, complice anche il crollo del prezzo del petrolio.Affondano anche i listini europei con perdite comprese fra il 6 e il 7 per cento.

"Non sappiamo quando arriveremo al picco"

La domanda alla quale non c'è risposta è quella che assilla tutti, dal personale sanitario ai mercati finanziari: quando ci sarà il picco dei contagi di Covid-19? Che non ci sia risposta l'ha detto chiaramente il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss), Silvio Brusaferro, ieri in conferenza stampa con il commissario all'emergenza Angelo Borrelli, capo della Protezione civile, nel quotidiano bilancio delle 18 che tutta l'Italia aspetta con il fiato sospeso. I numeri parlano chiaro, i grafici lo mostrano: l'impennata è costante, il picco arriverà, e poi ci sarà l'agognata discesa. Ma non sappiamo quando.



Le cifre del contagio in Italia

Per il terzo giorno consecutivo i casi in Italia sono aumentati di oltre mille unità: dai 5.061 registrati il 7 marzo, che avevano segnato un aumento di 1.145 rispetto al giorno precedente, si è passati ai 6.387 dell'8 marzo, con 1.326 casi in più, e oggi il numero complessivo di 7.985 malati ha segnato un aumento di 1.598 rispetto a ieri.

Cresce il numero dei guariti, 724 in totale, 102 nelle ultime 24 ore.

E anche quello dei decessi, arrivati a 463 in totale, 97 in più di ieri. Di questi, riferisce Borrelli, "l'1% si trova nella fascia di età
tra 50 e 59 anni, il 10% nella fascia tra 60 e 69 anni, 31% tra 70 e 79 anni, il 44% nella fascia 80-89 anni e il 14% è ultranovantenne".

Dai dati della Protezione Civile emerge che sono 4.490 i malati in Lombardia, 1.286 in Emilia Romagna, 694 in Veneto, 337 in Piemonte, 313 nelle Marche, 206 in Toscana, 94 nel Lazio, 119 in Campania, 97 in Liguria, 89 in Friuli Venezia Giulia, 52 in Sicilia, 46 in Puglia, 33 in Trentino, 30 in Abruzzo, 28 in Umbria, 14 in Molise, 19 in Sardegna, 15 in Valle d'Aosta, 9 in Calabria, 9 in Alto Adige, 5 in Basilicata.

Considerato che non si fanno tamponi (e dunque non si computano come contagi) a chi presenta sintomi para influenzali gestibili in casa, il segnale è che il virus circola in maniera massiccia. Il rischio è l'intasamento degli ospedali, in particolare delle Terapie intensive della Lombardia, che già lavorano in condizioni estreme.

Dei 4.316 ricoverati con sintomi (1.598 unità in più di ieri), 733 si trovano in terapia intensiva e subintensiva e circa 3.000 sono in isolamento domiciliare.

Nella regione più colpita la "zona rossa" non esiste più: con l'entrata in vigore ieri del Decreto della presidenza del Consiglio (valido fino al 3 aprile) valgono le stesse restrizioni per l'intera Lombardia (così come per le altre 14 province interessate, norme meno stringenti per il resto d'Italia). Perché il contagio non è circoscritto. L'impennata si registra in particolare nella Bergamasca, ma non c'è area della regione che sia immune.

"Ad oggi" siamo riusciti in tutto a "recuperare 223 posti di terapia intensiva" per pazienti di coronavirus: lo ha detto l'assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera in diretta Facebook, " e altri 150 contiamo di aprirne in sette giorni". "La nostra sfida - ha aggiunto - è avere più posti di quanto necessario".


Il paziente 1 respira da solo

"Il paziente 1 è stato trasferito dalla terapia intensiva a quella sub intensiva. È stato cioè 'stubato' in quanto ha iniziato a respirare autonomamente". Lo ha annunciato l'assessore al Welfare Giulio Gallera. Si tratta del 38enne Mattio, noto appunto come 'paziente 1', la cui moglie incinta è già stata dimessa. L'uomo era stato trasferito al Policlinico di Pavia tra il 21 e il 22 febbraio, dopo il ricovero all'ospedale di Codogno.

Gli oncologi: valutare il rinvio delle chemio

Per i pazienti oncologici, tranne in casi urgenti, è "meglio rinviare i trattamenti di chemioterapia in ospedale e le visite programmate di controllo" afferma l'Associazione Italiana di Oncologia Medica. Rinvio, dunque, delle visite e attivazione di follow-up via mail o telefonica. È inoltre "opportuno valutare caso per caso l'eventuale rinvio della terapia, in base al rapporto tra i rischi dell'accesso in ospedale e i benefici attesi".

Vaticano, l'unico contagiato non è residente né dipendente

Non ci sono altri casi di contagio in Vaticano, oltre quello accertato venerdì scorso. L'ha confermato a Vatican News Andrea Arcangeli, vice direttore della Direzione di Sanità e Igiene del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano."Fino ad ora si è verificato solo un caso che però è bene chiarire - ha aggiunto - non era un residente dello Stato della Città del Vaticano né un suo dipendente ma una persona che era transitata nella nostra direzione di sanità ed igiene per essere sottoposta ad esami medici in vista di una assunzione".

La situazione in Europa e nel mondo

In Germania sono oltre 1.100 i casi accertati. L'epidemia si allarga anche in Francia. In Spagna i contagi sono raddoppiati in un giorno, arrivando a 999. In Olanda sono 321 i casi confermati, la maggior parte nella regione del Brabante; almeno 150 erano stati in Italia. In Gran Bretagna si riunisce il gabinetto d'emergenza Cobra, per misure che incentiveranno "la separazione sociale" come telelavoro e scuole chiuse. In Europa in tutto le persone contagiate sono oltre 15mila. In Corea del Sud calano i nuovi contagi.

Negli Stati Uniti il numero dei morti è salito a 22, i casi positivi sono arrivati a 565 in 34 dei 50 Stati. Ma il presidente Donald Trump non è preoccupato: "Lo scorso anno 37mila americani sono morti per la comune influenza. La media è tra i 27.000 e i 70.000 per anno - ha twittato -. Nulla viene chiuso, la vita e l'economia vanno avanti".

In Cina prosegue il calo dei nuovi contagi

La Cina ha segnalato un altro leggero calo del numero di nuovi contagi. Nel suo aggiornamento del lunedì mattina, Pechino ha dichiarato che 40 casi sono stati confermati nelle ultime 24 ore, rispetto a 44 nuovi casi del giorno precedente. Sono stati segnalati altri 22 decessi, tutti tranne uno nella provincia più colpita di Hubei che è stata l'epicentro dell'epidemia globale.

"Dobbiamo rimanere cauti, non essere ciecamente ottimisti e non dobbiamo accusare affaticamento", ha dichiarato Chen Yixin, segretario generale della Commissione per gli Affari Politici e Legali del Partito Comunista Cinese e alleato del presidente cinese, Xi Jinping, citato oggi dai media cinesi. "Non dobbiamo ridurre la vigilanza contro l'epidemia e i prerequisiti di prevenzione e controllo".

La Cina finora ha registrato 80.735 casi totali, di cui 19.016 rimangono in trattamento e 58.600 sono stati rilasciati.