venerdì 29 dicembre 2023
Messaggio di papa Francesco: viviamo in un mondo pieno di rumore, sappiate riscoprire la dimensione profonda dell’ascolto. Telegrammi da esponenti di chiese ortodosse e protestanti
Quest’anno è la capitale della Slovenia, Lubiana, a ospitare il pellegrinaggio di fiducia sulla terra promossa dalla Comunità di Taizé

Quest’anno è la capitale della Slovenia, Lubiana, a ospitare il pellegrinaggio di fiducia sulla terra promossa dalla Comunità di Taizé - Ansa

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«Cari amici, viviamo in un mondo pieno di rumore dove i valori del silenzio e dell’ascolto sono soffocati. In questo contesto vi invito a riscoprire la dimensione profonda dell’ascolto. Ascoltare è un atto d’amore». È l’invito che papa Francesco rivolge ai giovani di tutta Europa che da ieri hanno intrapreso la nuova tappa del “pellegrinaggio di fiducia sulla terra”, promosso dalla Comunità di Taizé. Infatti questo cammino approda per la prima volta in Slovenia, nella capitale Lubiana, che raccoglie l’eredità della tedesca Rostock città ospitante dello scorso anno.

Nel messaggio a firma del segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, il Papa esorta i giovani, in una società dove «la violenza sta guadagnando sempre più terreno», in tempi difficili caratterizzati da conflitti e guerre, a «osare per costruire un mondo diverso, di ascolto, dialogo e apertura, per mostrare altri sogni che questo mondo non offre, testimoniare la bellezza della generosità, del servizio, della purezza, della fortezza, del perdono, della fedeltà alla propria vocazione, della preghiera, della lotta per la giustizia e il bene comune, dell’amore per i poveri, dell’amicizia sociale».

Infine invita i giovani a diventare «costruttori di ponti tra popoli, culture e religioni», a trasformare i sogni di amore, giustizia e pace in una realtà concreta, a vivere nel presente, a non sacrificare «la preziosa giovinezza sull’altare dei falsi piaceri e della superficialità». Oltre a quello del Papa, ai partecipanti al pellegrinaggio sono giunti anche i messaggi del patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I («Uno spazio unico dove giovani di diverse confessioni cristiane e provenienti da tutta Europa possono camminare insieme in un pellegrinaggio di unità e di riconciliazione»), del primate della Comunione anglicana Justin Welby («Ascolto, lo stare con gli altri sono centrali per ciò che le Chiese cristiane hanno da offrire al mondo»), e della pastora Anne Burghardt, segretaria generale della Federazione luterana mondiale ( «L’ascolto apre una strada in mezzo alla violenza e alla guerra che mettono gli esseri umani e le comunità gli uni contro gli altri»).


Ieri l’arrivo e la sistemazione dei partecipanti presso famiglie, parrocchie e scuole. Moltidegli appuntamenti
si svolgeranno nelle comunità che li hanno accolti. Debutto per il nuovo priore della Comunità,frerè Matthew

Dunque, da ieri fino al primo giorno dell’anno, migliaia di giovani vivranno questa esperienza di incontro e di preghiera che la Comunità di Taizé propone annualmente dal 1978, quando a ospitare la prima tappa fu la capitale francese Parigi. La tappa slovena vedrà anche il debutto del nuovo priore della Comunità, frère Matthew (al secolo Andrew Thorpe nato a Pudsey il 10 maggio 1965 di religione anglicana) che è subentrato nella guida a frère Alois Loeser (tedesco, cattolico, successore del fondatore frère Roger dal 16 agosto 2005). E proprio nei giorni scorsi il priore ha mandato un messaggio di sostegno e ringraziamento a quanti hanno collaborato per la preparazione dell’incontro. Molti sono anche i gruppi partiti dall’Italia e che hanno voluto essere presenti alla tappa slovena.

Nella mattinata di ieri i giovani partecipanti sono stati accolti e inviati nelle famiglie, nelle parrocchie e nelle sedi attrezzate per l’alloggio, mentre hanno potuto cenare tutti insieme nella Stožice Arena, un complesso sportivo con oltre 12mila posti a sedere. E sempre nello stesso impianto si è svolta la prima delle preghiere serali che scandiscono il pellegrinaggio di fiducia. Al termine i giovani hanno raggiunto le comunità ospitanti per la notte. E sarà proprio nelle comunità ospitanti che questa mattina si svolgerà un altro momento di preghiera, seguito da gruppi di riflessione. La giornata prevede la preghiera di mezzogiorno in varie chiese del centro della capitale slovena, mentre nel pomeriggio sono previsti laboratori sui temi della fede e della vita interiore, dell’impegno sociale, della cultura e della creazione artistica. Come da tradizione la giornata si conclude con la preghiera serale comune presso il complesso sportivo.


Agli organizzatori sono giunti anche messaggi da altri esponenti di Chiese cristiane, come il patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo, il primate anglicano Welbye la pastora luterana Burghardt

Le comunità ospitanti saranno protagoniste anche della terza giornata - il 31 dicembre, ultimo giorno dell’anno - perchè proprio lì si celebreanno le Messe domenicali con i partecipanti al pellegrinaggio. Quindi nel pomeriggio i vari gruppi linguistici si incontreranno per poi trasferirsi alla Stožice Arena per la preghiera finale. In serata i giovani torneranno nelle comunità di accoglienza e qui vivranno la veglia di preghiera per la pace a partire dalle 23, che sarà seguita dalla “Festa delle Nazioni”, che avrà il suo momento culminante nella Messa celebrata il primo gennaio nelle comunità sparse nella capitale con il pranzo in famiglia. Uno schema collaudato dopo 46 edizioni, ma che ogni anno sembra riuscire ancora a coinvolgere ed emozionare i giovani europei che scelgono di partecipare al pellegrinaggio tra la conclusione dell’anno e l’inizio di quello nuovo. Pellegrinaggio capace anche di coinvolgere le comunità in cui questo cammino fa tappa, come occasione per riscoprire l’accoglienza, la preghiera e la meditazione.




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