venerdì 14 ottobre 2016
​Lo conferma il ministro Pinotti: missione nell'ambito Nato. «Ma non sarà una cortina di ferro». Contingente di 140 militari sotto comando canadese.
140 soldati italiani in Lettonia dal 2017
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Nei prossimi mesi, forse nella primavera del 2017, l’Italia invierà «140 soldati in Lettonia per partecipare alla forza Nato a guida canadese, dispiegata in quel Paese». I 140 soldati italiani faranno parte di una forza multinazionale composta da circa 4mila militari. La base operativa, secondo quanto dicono fonti italiane ad Avvenire, potrebbe essere a Camp Adaži, nei pressi della capitale Riga e a circa 200 km dal confine con la Russia. Ad Adaži, che si trova nella regione di Vidzeme, c’è già un campo di addestramento dell’esercito lettone. L’annuncio, dato dai ministri della Difesa Roberta Pinotti e degli Esteri Paolo Gentiloni, fa infuriare M5S e gli altri partiti d’opposizione, che la considerano una decisione contraria agli interessi nazionali e invitano il governo a riferire in Parlamento. Dal canto suo, Gentiloni, in una conferenza stampa congiunta col segretario dell’Alleanza atlantica Jens Stoltenberg presso il Nato Defense College di Roma, precisa che la decisione era stata presa a luglio, nel corso del vertice di Varsavia, e non ha alcun rapporto con le tensioni legate al conflitto in Siria, né rappresenta un’interruzione del dialogo con Mosca: «Non è una politica di aggressione nei confronti della Russia, ma di rassicurazione e difesa dei nostri confini come Alleanza». Sulla stessa linea il ministro Pinotti: ««Sembra una cosa nuova, perché Stoltenberg l’ha detto in un’intervista andata in prima pagina... Non sottovalutiamo il fatto che ci siano state anche rotture di legittimità internazionale con la crisi in Ucraina. Ma noi pensiamo che con la Russia si debba dialogare».Precisazioni che non placano l’ira dei partiti d’opposizione. Sul suo blog, il leader del M5S Beppe Grillo attacca il premier Matteo Renzi e l’ex-presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ritratti in un fotomontaggio con la didascalia: «Vogliono trascinarci in guerra». Grillo parla di una «azione sconsiderata, contro gli interessi nazionali» che «espone gli italiani a un pericolo mortale» e «intrapresa senza consultare i cittadini». L’Italia «non ci guadagna nulla e ci perde tantissimo», scrive Grillo, citando il calo dell’export in Russia dopo l’embargo: «Con la follia delle sanzioni abbiamo perso in due anni 3,6 miliardi di euro». Il segretario della Lega Nord Matteo Salvini parla di «follia anti-russa. Chi fa prove di guerra con la Russia è matto o è in malafede». Mentre il capogruppo di Sinistra italiana alla Camera, Arturo Scotto, chiede al ministro Pinotti di riferire in Parlamento: «L’avrà anche deciso il vertice Nato di Varsavia, ma il Parlamento italiano è sovrano». Scettico pure il tweet dell’ex premier Enrico Letta: «Francamente più di un dubbio sul senso dell’improvvisa scelta di schierare truppe Nato in Lettonia al confine con la Russia».Le polemiche sono state innescate in mattinata da un’intervista in cui Stoltenberg ha detto che l’Italia guiderà nel 2018 la «Vjtf» (in gergo militare very high readiness joint task force, forza di azione ultrarapida) ai confini con la Russia. Un rotazione già prevista, precisano fonti della Farnesina, ricordando che ora la task force è guidata dalla Spagna. Ma Forza Italia e Fdi insistono: il governo si rechi alle Camere a «spiegare i motivi di questa decisione assurda», chiede Giorgia Meloni. «La Federazione russa è un Paese amico, la politica dovrebbe disinnescare queste folli avvisaglie di una nuova guerra fredda», incalza il capogruppo di Fi alla Camera Renato Brunetta, stigmatizzando «l’assordante silenzio» del presidente del Consiglio, che ieri sulla questione si è concesso unicamente una battuta, prima del pranzo di lavoro al Quirinale in vista del Consiglio europeo. «Presidente, si stava progettando il piano d’invasione della Russia», ha ironizzato Matteo Renzi, con a fianco il ministro Gentiloni, mentre il capo dello Stato Sergio Mattarella salutava i presenti, che hanno sorriso per stemperare la tensione. L'ira di Mosca Da parte sua la Russia ha accusato la Nato di alimentare le divisioni. "La politica della Nato è distruttiva. L'Alleanza è impegnata nella costruzione di nuove linee di divisione in Europa invece che di profonde e solide relazioni di buon vicinato" ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova.
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