sabato 22 novembre 2014
​Ci sarebbero anche almeno altri 80 infettati. L'epidemia ha raggiunto anche la capitale. Colpisce soprattutto i poveri che vivono in aree degradate infestate dai ratti.
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La peste è tornata a uccidere in Madagascar. La grande isola africana deve, ancora una volta, affrontare l'emergenza di un'epidemia. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità già 40 persone hanno perso la vita ed altre 80 sono state contagiate del morbo. L'epidemia era stata notificata dal ministero della Sanità del Madagascar il 4 novembre, ma il primo caso risalirebbe al 31 agosto. La pria vittima è stata un uomo del villaggio Soamahatamana. Solo il 2% dei casi identificati finora sarebbe del tipo polmonare, quella che può trasmettersi da persona e persona . La malattia ha raggiunto anche la capitale, Antananarivo, e secondo l'Oms c'è il rischio di una "rapida diffusione" della peste, anche tenuto conto della "debolezza" del sistema sanitario locale. La malattia infettiva, di origine batterica, colpisce soprattutto le popolazioni più povere, che vivono in condizioni igieniche precarie. L'agente infettivo, Yersinina pestis, può essere veicolato da pulci parassiti di ratti e altri roditori. Il governo, insieme alle organizzazioni internazionali, ha già messo in campo misure mirate per controllare l'epidemia, forte anche di un progetto finanziato dall'African Development Bank da 200 mila dollari americani. L'oms non raccomanda restrizioni di viaggi o commerci in base alle informazioni disponibili, ma un monitoraggio attento, soprattutto nelle aree urbane. Per questa malattia, che per secoli ha devastato anche l'Europa, non esiste un vaccino, ma si può debellare con gli antibiotici. Occorre però che la loro somministrazione avvenga rapidamente dopo la comparsa dei primi sintomi e questo può essereun problema in situazioni di povertà e degrado. Per saperne di più è possibile leggere questa scheda a cura del Centro nazionale di epidemiologia
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