venerdì 22 agosto 2014
Resta grave la situazione a Falluja, caduta nelle mani dell'Isis alla fine dello scorso anno. Sarebbero 752 i morti causati dai bombardamenti.
La mail dell'Isis alla famiglia Foley
Chiesero riscatto per Foley. Il blitz fallì
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Mentre proseguono gli scontri con le milizie dell'Isis non si fermano nemmeno gli attentanti. In Iraq 65 persone sono state uccise oggi in un attentato compiuto contro una moschea sunnita nella regione di Diyala, a nord-est di Baghdad. Non meglio precisati uomini armati hanno attaccato i fedeli, musulmani sunniti, all'uscita dal luogo di culto. Lo riferisce la tv panaraba al Arabiya citando fonti della sicurezza locali. Intanto si cerca di tracciare un bilancio delle vittime di questi mesi nelle varie zone del Paese. Sarebbero 752, tra i quali quasi 130 bambini, i civili morti negli ultimi 8 mesi nei bombardamenti delle forze governative irachene su Falluja, città 60 chilometri a ovest di Baghdad, che dalla fine dello scorso anno è sotto il controllo dello Stato islamico Isis. Lo ha detto una fonte medica locale all'agenzia nazionale Nina. Secondo il dottor Ahmed al Shami, portavoce dell'ospedale centrale di Falluja, i feriti sono stati 1.424, di cui oltre 280 bambini. Falluja, nella provincia irachena occidentale di Al Anbar, che confina con la Siria, è stata teatro della più sanguinosa battaglia tra le truppe d'invasione americane e gli insorti sunniti nel 2004. Dalla fine dello scorso anno è caduta nelle mani dei jihadisti insieme a diverse altre località durante un'offensiva lanciata dallo Stato islamico in tutta la provincia.
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