mercoledì 25 maggio 2016
​Emergenza carburante in tutto il Paese, autorizzato il ricorso alle riserve strategiche. I blocchi per protestare contro la riforma del lavoro.
Francia senza benzina, bloccata dagli scioperi
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Emergenza carburante in Francia, paralizzata dallo sciopero contro la riforma del lavoro. Quasi un terzo dei distributori è in riserva, file chilometriche si segnalano negli altri.La situazione è grave soprattutto nell'Ovest e in particolare nella regione parigina, tanto che in alcune zone è stato decretato il razionamento.Il governo, alle prese con una delle proteste sindacali più dure degli ultimi decenni, ha autorizzato i petrolieri dell'Ufip ad attingere alle riserve strategiche in grado di garantire rifornimenti per 4 mesi. In sei raffinerie su 8 la produzione è rallentata o addirittura ferma, informa il sito di Le Figaro, mentre il rischio di tagli alle forniture elettriche è stato scongiurato dal ricorso all'energia prodotta dalle centrali nucleari.

"Sarà fatto tutto il possibile per garantire l'approvvigionamento" di carburanti, ha detto il presidente François Hollande, citato dal portavoce del governo Stephane Le Foll al termine del consiglio dei ministri. Le Foll ha inoltre smentito che il governo, su pressione della Cgt, il sindacato di sinistra che organizza blocchi e scioperi, stia pensando a un passo indietro sull'articolo 2 della riforma del lavoro, quello sulla contrattazione di secondo livello.

Intanto la polizia è intervenuta con gli idranti, ma senza scontrarsi con gli scioperanti (come avvenuto invece ieri a Marsiglia) per sbloccare l'accesso ad uno dei più importanti depositi di carburante, quello di Douchy-les-Mines vicino alla frontiera belga, bloccato da giovedì scorso.

I sindacati che protestano chiedono la revoca della nuova legge sul lavoro, approvata dal governo senza il voto del Parlamento ricorrendo all'articolo 49 comma 3 della Costituzione che consente in casi straordinari di bypassare deputati e senatori. Anche lavoratori di altri importanti settori, oggi le ferrovie, hanno aderito agli scioperi contro la legge El Khomri (dal nome del ministro del Lavoro).
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