giovedì 4 settembre 2014
I familiari del giornalista ucciso rompono il silenzio.
Obama: «Giustizia sarà fatta» | Francia, salvata la bimba del jihadista
L'ANALISI Il contagio folle del jihad (Barbara Uglietti)
cristiani-perseguitatitrasp.png
COMMENTA E CONDIVIDI
​La famiglia di Steven Sotloff rompe il silenzio e a 24 ore dalla decapitazione del reporter americano, per mano dei jihadisti dello Stato islamico, manda un messaggio al loro stesso leader. "Ho un messaggio per Abu Bakr al-Baghdadi", ha detto, in arabo, il portavoce della famiglia, Barak Barfi. "Il mese di ramadan è il mese della misericordia.Dov'è la sua?"."Wayluk", ha aggiunto Barfi, una parola in arabo che vuol dire commettere un grande peccato. E ancora: "Sono qui a discutere con gentilezza. Non ho una spada in mano e sono pronto per la sua risposta". Dopo aver letto il comunicato, che conteneva anche qualche passaggio dal Corano, il portavoce dei Sotloff si è rivolto ai numerosi giornalisti in attesa davanti alla loro abitazione a Miami. "Oggi, siamo addolorati. Questa settimana piangiamo. Ma emergeremo da questo calvario...non permetteremo ai nostri nemici di tenerci in ostaggio con la sola arma che hanno in loro possesso: la paura. Non dimenticheremo".
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: