martedì 31 marzo 2015
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"Nel mese di marzo 2015, secondo le stime preliminari, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,1% su base mensile e registra una diminuzione su base annua pari a -0,1%, come a febbraio". Lo rileva l'Istat. "La stabilità della flessione su base annua dell'indice generale è la sintesi da un lato del ridimensionamento del calo tendenziale dei prezzi degli Energetici non regolamentati (-9,0%, da -12,8% del mese precedente), dall'altro del rallentamento della crescita su base annua dei prezzi dei servizi, con particolare riguardo a quelli relativi ai Trasporti (+0,6%, da +1,4% di febbraio)", spiega l'Istat. "Al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, 'l'inflazione di fonda' scende a +0,4% (da +0,6% di febbraio); al netto dei soli beni energetici si porta a +0,5% (era +0,7% il mese precedente)", continua l'Istat. "Il rialzo mensile dell'indice generale è da ascrivere principalmente all'aumento dei prezzi degli Energetici non regolamentati (+3,9%), per effetto dei marcati rialzi dei carburanti; a contenere l'aumento è la diminuzione - influenzata da fattori stagionali - dei prezzi dei vegetali freschi (-3,2%)", continua la nota."L'inflazione acquisita per il 2015 è pari a -0,1% (era -0,2% a febbraio)", continua l'Istat. "Rispetto a marzo 2014, i prezzi dei beni fanno registrare un ulteriore ridimensionamento della flessione (-0,6%, da -0,9% di febbraio) mentre il tasso di crescita dei prezzi dei servizi rallenta (+0,5%, da +0,8% del mese precedente). Di conseguenza, rispetto a febbraio 2015 il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si riduce di sei decimi di punto percentuale", prosegue la nota. "I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona diminuiscono dello 0,1% rispetto a febbraio e crescono dello 0,9% su base annua (da +0,7% del mese precedente)', aggiunge l'Istat'. "Secondo le stime preliminari, l'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta del 2,0% su base mensile mentre diminuisce dello 0,1% su base annua, dopo la lieve ripresa rilevata a febbraio (+0,1%). Il rialzo congiunturale è in larga parte dovuto alla fine dei saldi invernali, di cui il NIC non tiene conto", conclude la nota.
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