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I funerali. L'ultimo saluto a Frizzi. Don Insero: perdiamo un amico e un fratello

Redazione Romana mercoledì 28 marzo 2018

Un lungo applauso della folla che affollava Piazza del Popolo ha saluto l'arrivo e l'uscita del feretro di Fabrizio Frizzi dalla chiesa degli Artisti di piazza del Popolo a Roma, dove questa mattina alle 12 si sono svolti i funerali del conduttore. Le esequie sono state celebrate dal cappellano della Rai don Walter Insero.

La Prima lettura è stata letta da una commossa Milly Carlucci.

«Perdiamo un amico e un fratello. Gli diciamo addio e arrivederci. Lui ha ora raggiunto i suoi cari». Così, don Walter, che ha trasmesso il messaggio di vicinanza alla famiglia del conduttore e a tutta la Rai del vicario del Santo Padre Angelo De Donatis.

«Fabrizio è stato chiamato forse in modo prematuro. Salutiamo un artista, un fratello, un amico. La cifra dell'esistenza di Fabrizio è stata la generosità. Era consapevole di quanto la vita fosse meravigliosa. Amava la sua famiglia di origine, papà Fulvio e mamma Laura. Lì ha ricevuto i valori che ha espresso nella sua vita - ha detto don Walter durante l'omelia -. Ho apprezzato in lui la spontanea genuinità che gli ha creato anche qualche problema. Qualcuno gli diceva: dovresti centellinare questa tua presenza. Lui accompagnava tutti, si faceva prossimo, partecipava. Questa chiesa assediata dimostra l'affetto delle persone che vogliono ricambiare quello che hanno ricevuto. Siamo in difficoltà perché vorremmo accogliere tutti. Lui non faceva calcoli, voleva aiutare e mettersi a disposizione. Non lo faceva perché era grande filantropo, amava la persona. Tutti in Rai sanno che era l'ultimo a uscire dallo studio. Dopo registrazioni faticose, rimaneva fino alla fine con un sorriso. Fabrizio ora raccoglie quello che ha seminato, non ci sono cose a sorpresa, questo amore gli arriva e si riversa su Carlotta e Stellina».

«Un altro tratto che mi ha colpito è la sua capacità di compassione - ha proseguito don Insero -. Fabrizio sapeva gioire con il sorriso trasparente di un eterno ragazzo. Partecipava del dolore dell'altro che non lo lasciava indifferente. Ha trasmesso il suo affetto con la donazione del midollo osseo a una bambina che non conosceva. Lui non lo ha detto. Quando andava al Bambin Gesù non lo diceva ai giornalisti. Quando una bimba ha preparato dei regali per Stellina, si è sentito in imbarazzo, non li ha voluti».

«In Rai mi hanno confidato che negli ultimi mesi lo chiamavano il combattente con il sorriso - ha concluso don Insero -. Il sorriso era la sua forza. Era sereno, sostenuto da Carlotta e Stella. Una volta mi disse: Stella non è figlia del mio egoismo, volevo comunicarle amore. Fabrizio non è stato un personaggio, è stato una persona».

Sul feretro fiori gialli accanto alla foto del conduttore. Nei primi banchi oltre ai parenti di Frizzi, anche tanti colleghi, oltre ai vertici della tv pubblica. Un mare di corone e cuscini di fiori affollava la chiesa e il portico all'ingresso.

Paolo Bonolis, Antonella Clerici, Max Giusti, Milly Carlucci, Carlo Conti e molti altri personaggi dello spettacolo hanno assistito ai funerali. Tra gli altri volti noti Simona Ventura, Anna Foglietta, Paola Cortellesi con il marito Riccardo Milani, Zoro, Paola Saluzzi, il grande amico Max Biaggi, Emanuela Aureli, Paolo Bassetti, Max Tortora, Marco Columbro e Flavio Insinna.

I funerali si sono chiusi con la poesia
Amicizia di Jorge Luis Borges. A leggerla un commosso Flavio Insinna, che ha detto di voler utilizzare quelle parole «per ringraziarlo un'altra volta, ma non per l'ultima volta». Subito prima Antonella Clerici e Carlo Conti hanno letto la preghiera degli artisti.

Al termine della cerimonia don Walter Insero ha ringraziato
tutti a nome della moglie Carlotta e della famiglia del conduttore. «Credo - ha detto - che Fabrizio dall'alto con il suo sorriso ci guardi e ci accompagni».

Già ore prima dei funerali di Fabrizio Frizzi, morto la notte tra il 25 e il 26 marzo all'ospedale Sant'Andrea per emorragia cerebrale, centinaia di persone si sono assiepate dietro le transenne che impedivano l'accesso alla chiesa degli Artisti in piazza del Popolo. La chiesa era accessibile solo ai parenti e agli amici stretti, mentre per tutti coloro che hanno voluto rendere omaggio al popolare conduttore è stato allestito un maxi schermo nella piazza. La diretta è stata garantita da Rai1.

La camera ardente