mercoledì 11 ottobre 2023
Alcuni familiari dello staff di Caritas sono rimasti uccisi, le loro case distrutte a causa dei bombardamenti. Anton Asfar: «Temiamo che sarà una guerra lunga»
Il direttore della Caritas di Gerusalemme: la paura dei cristiani

“Noi cristiani abbiamo paura della guerra ma abbiamo paura anche di ritorsioni da parte delle frange più estremiste islamiche ed ebraiche. Negli ultimi giorni abbiamo subìto diverse intimidazioni, offese e quindi abbiamo paura”. Lo afferma il direttore della Caritas di Gerusalemme, Anton Asfar, in un’intervista a Tv2000 sottolineando che “nessuno si avventura ad uscire di casa da solo. Questi fanatici sono armati, girano armati per Gerusalemme”.

“La gente a Gaza – racconta Asfar - ha molta paura. Dalle informazioni che abbiamo il cibo scarseggia, l’acqua inizia ad essere sempre meno. Internet e i telefoni funzionano a singhiozzo. Spesso i nostri colleghi di Gaza sono irraggiungibili per ore. Non è consentito far entrare a Gaza aiuti umanitari, neppure acqua e cibo”.

“In questo momento – sottolinea Asfar - ci sono circa 100 operatori umanitari di Caritas che si trovano a Gaza, molti di loro sono sfollati in diverse aree della Striscia di Gaza. Alcuni familiari dello staff di Caritas sono rimasti uccisi, le loro case distrutte a causa dei bombardamenti”.

“Da sabato mattina, Caritas Gerusalemme – denuncia il direttore - ha dovuto sospendere tutte le sue attività, anche quelle sanitarie che sono quelle indispensabili. Le condizioni di sicurezza non ce lo consentono, è troppo pericoloso”.

“La libertà di circolazione in tutta la Palestina – prosegue Asfar - è stata fortemente ridotta dall’esercito israeliano, non si può né entrare e né uscire dai territori occupati. Solo per farvi un esempio, Betlemme è totalmente isolata. Io vivo a Gerusalemme ma i miei bambini vanno a scuola a Betlemme che dista circa 9 km. Quando hanno chiuso le frontiere, sabato, non sapevamo come riprendere i nostri figli. Io e mia moglie eravamo disperati. Ci siamo riusciti soltanto domenica sera perché mia moglie di nascosto, in modo illegale, a piedi è riuscita ad entrare a Betlemme per portare a casa i nostri bambini di 10 e 12 anni”.

“Temiamo che sarà una guerra lunga - conclude Asfar a Tv2000 - non credo che si risolverà nell’arco di pochi giorni. Anche qui a Gerusalemme sentiamo le esplosioni, le sirene suonano di continuo, la città è vuota c’è poca gente in giro”.

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