sabato 16 marzo 2024
La Caritas locale distribuisce acqua ai 360mila in fuga dalle violenza delle gang. La metà sono bambini. L'aiuto di Caritas italiana.
Sfollati in fuga dai quartieri del centro di Port-au-Prince assaltati dalle gang

Sfollati in fuga dai quartieri del centro di Port-au-Prince assaltati dalle gang - Reuters

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La Chiesa latinoamericana si stringe intorno ad Haiti lacerata dalla violenza. Il Consiglio episcopale del Continente (Celam), la Conferenza dei religiosi e delle religiose (Clar) e la Caritas latinoamericana invitano i cattolici a dedicare il prossimo venerdì di Quaresima - il 22 marzo - alla preghiera per l'isola. «Todos con Haiti», tutti con Haiti, è lo slogan dell'iniziativa. «Che in tale giornata le nostre celebrazioni quaresimali siano accompagnate dal pensiero di Haiti. Il nostro è anche un modo per sollecitare attenzione su questa crisi tanto grave e drammatica. Uniamoci al grido del popolo haitiano affinché la sua voce sia ascoltata in terra e in cielo, fiduciosi nella misericordia e nella compassione di Dio per i suoi figli», si legge nel comunicato.

Lo scenario nell'isola - ancora senza guida a quasi una settimana dalle dimissioni del premier Ariel Henry. dato che il Consiglio di transizione non riesce a formarsi - si fa sempre più grave. Ogni giorno, in centinaia lasciano le case distrutte o intrappolate dai combattimenti e cercano rifugio nelle piazze o nei 14 rifugi di fortuna creati dalle autorità a Port-au-Prince. Il caos dell'ultima settimana ha causato altri 15mila sfollati interni che si sommano agli oltre 362mila di una guerra interminabile e invisibile. La metà sono bambini. Caritas Haiti cerca di non lasciarli soli in un momento in cui molte organizzazioni umanitarie hanno dovuto ridurre o sospendere le attività per paura di essere attaccate o per mancanza di beni di prima necessità. Con il porto e l'aeroporto internazionale bloccato dalle bande armate, l'isola non riceve rifornimenti da cui dipende da oltre dieci giorni. I magazzini con le scorte si trovano vicino allo scalo, dunque sono inaccessibili a causa dei combattimenti. Caritas Haiti ha organizzato la distribuzione di acqua potabile alle famiglie che accolgono sfollati. Sono in corso incontri tra l’équipe di emergenza di Caritas Haiti e quella dell’Ufficio diocesano di Port-au-Prince per individuare le azioni umanitarie più urgenti da intraprendere. Tra cui il trasferimento dei rifugiati interni nei quartieri più accessibili e sicuri della diocesi di Port-au-Prince. Si prevede una campagna di sensibilizzazione in tre parrocchie dei comuni di Delmas e Pétion-Ville per identificare eventuali famiglie disposte ad accogliere altre persone in fuga.

Le organizzazioni stanno lanciando diversi appelli alle agenzie umanitarie per evitare una crisi alimentare e sanitaria che potrebbe causare migliaia di morti. Caritas Haiti sta lavorando insieme all’ufficio diocesano più colpito (Caritas Port-au-Prince) per sviluppare un piano di intervento. L’équipe umanitaria di Caritas Internationalis sta monitorando da vicino la situazione insieme alla Caritas di Haiti, alla Caritas regionale dell’America Latina e al CRS/Haiti.

Al loro fianco c'è Caritas italiana che da anni porta avanti il suo impegno a favore del popolo haitiano, garantendo il suo sostegno a Caritas Haiti, con la quale cerca di assicurare un impegno profuso in numerose aree del Paese in risposta alle numerose emergenze, con interventi che vanno dalla ricostruzione (post-terremoti e tifoni) ad azioni di riabilitazione (promozione della salute, educazione, sicurezza alimentare, protezione dell’infanzia e delle categorie più vulnerabili). Inoltre partecipa al coordinamento di Caritas Internationalis che monitora costantemente l’attuale grave crisi sociopolitica che sta vivendo il Paese.


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