Francia, Lecornu: riforma pensioni solo dopo presidenziali
di Redazione
Accolto il veto dei socialisti, rinviato uno dei nodi che gravano sulla paralisi politica transalpina

Le pensioni continuano a tenere banco sulla scena politica francese, mai così contrastata. Nel tentativo di superare la crisi che paralizza Parlamento ed esecutivo, Sebastien Lecornu, re-indicato dal presidente Macron come premier, ha proposto una sospensione della riforma delle pensioni «fino alle elezioni presidenziali» del 2027.
Nel suo discorso davanti all'Assemblea generale, il premier ha specificato che la sospensione costerà «400 milioni di euro nel 2026 e 1,8 miliardi nel 2027» e «dovrà essere compensata da risparmi». Nei fatti si tratta di un'apertura al Partito socialista, che al momento ha condizionato il suo sostegno al governo allo stop alla riforma.
Una scelta che ha subito suscitato l'irritazione dei deputati Repubblicani. In aula all'Assemblea Nazionale il capogruppo, Laurent Wauquiez, ha dichiarato: «Mi rammarico che l'intero meccanismo richiesto dai socialisti per sospendere la riforma delle pensioni sia stato ripreso dal primo ministro». Tuttavia, i deputati Repubblicani «non censureranno a priori il governo» Lecornu.
«Sospendere per il gusto di sospendere sarebbe irresponsabile», ha puntualizzato Lecornu: «Questa sospensione deve infondere la fiducia necessaria per costruire nuove soluzioni. Sospendere per fare meglio e' la soluzione».
«Sospendere per il gusto di sospendere sarebbe irresponsabile», ha puntualizzato Lecornu: «Questa sospensione deve infondere la fiducia necessaria per costruire nuove soluzioni. Sospendere per fare meglio e' la soluzione».
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