mercoledì 14 febbraio 2024
Tra imprese e Terzo settore un'alleanza in crescita
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Le imprese supportano le organizzazioni non profit? Alla domanda prova a rispondere il focus Osservatorio Donazioni curato da Eumetra e Walden Lab. Lo studio si pone due obiettivi: il primo, incentrato su imprese e sostenibilità, vuole rilevare gli orientamenti per quanto riguarda l‘impegno a favore della sostenibilità, le iniziative realizzate e l’evoluzione rispetto al passato. Il secondo, incentrato su imprese e Terzo settore, si propone di rilevare i criteri di scelta delle organizzazioni da sostenere, le modalità di collaborazione, la valutazione delle esperienze compiute e gli orientamenti futuri. La ricerca raccoglie il punto di vista delle imprese sul rapporto con le organizzazioni non profit (Onp), definisce il ruolo attribuito al sostegno alle Onp nelle attuali strategie di sostenibilità e offre indicazioni utili per le future strategie di collaborazione.

Un’analisi che ha puntato le grandi imprese e le Pmi con oltre 10 dipendenti, tutte aziende – appartenenti a diversi comparti, con il 42% che opera solo in Italia e il 58% multinazionali – impegnate in collaborazioni o partnership con organizzazioni non profit. Il 30% di queste ha dichiarato di essere una società benefit ed il 33% di redigere il bilancio di sostenibilità. Emerge sempre più un maggiore coinvolgimento - e maggiore attenzione - verso i dipendenti, inoltre i progetti vengono sempre più sviluppati con Onp locali, questo al fine di rafforzare i rapporti con il territorio. In un simile contesto emerge che il 53% delle iniziative è di responsabilità sociale; il 54% riguarda il benessere e la buona salute dei dipendenti, mentre arriva al 51% l’attenzione al lavoro dignitoso ed alla crescita economica. Non a caso il 70% delle scelte coinvolge i dipendenti e il 60% punta a migliorare le motivazioni della forza lavoro. Quello del coinvolgimento dei dipendenti viene segnalato come un dato in crescita al quale fa da contraltare il calo delle donazioni in denaro, le sponsorizzazioni e gli acquisti di prodotti solidali.

Sono le grandi emergenze umanitarie a smuovere i vertici aziendali, non a caso viene rilevata una percentuale di mobilitazione del 96%, anche se resta notevole il dato (72%) di iniziative sviluppate in ambito locale (le relazioni con il territorio e la comunità toccano il 71%) e dove le collaborazioni non durano oltre l’anno, a detta del 70% degli interpellati. Un grande sforzo che potrebbe sfociare in altri ambiziosi progetti. Solo che, qui la denuncia, ci sono dei limiti che ne impediscono la realizzazione, soprattutto la mancanza di strutture e di persone dedicate al rapporto con le Onp e, più in generale, l’attività di beneficenza. Per quanto concerne le modalità di collaborazione con le Onp emerge che nel 65% dei casi si protraggono da oltre 5 anni e nel 24% dei casi in un lasso di tempo compreso tra i 4 ed i 5 anni. Le iniziative in corso mediamente sono due e per quanto riguarda l’ambito geografico al primo posto si posiziona quello locale (72%) nazionale (48%), seguito dal regionale (23%) mentre per l’internazionale resta un ridottissimo 5%. Ma, visto che si parlava di limiti per un incremento di queste azioni, chi se ne occupa? Emerge che al 44% è la proprietà ed il top management a impegnarsi in queste azioni. Però nel 37% dei casi non esiste un addetto o un team dedicato, anzi, diversi soggetti possono esserne i promotori. Così come esiste una funzione apposita né un reparto solo nell’11%, media che scende all’8% per la figura dedicata.

In uno spazio temporale viene rilevato che la partenza dell’ultima iniziativa per l’88% degli interpellati risale a 1-2 anni fa, mentre il 6% indica un 3-4 anni fa così come la stessa percentuale è indicata da quanti fanno risalire l’avvio a 5 o più anni addietro. Importante il dato dell’impegno economico a favore del Terzo settore: per l’anno da poco concluso il 67% delle risposte indica cifre fino a 10mila euro, il 25% 11-50mila; il 4% 51-100mila e il 3% oltre 100mila. Rispetto alle aree di collaborazione con le Onp, nel 48% dei casi viene privilegiata l’assistenza ai malati, nel 39% quella ai disabili, nel 33% la ricerca medico scientifica e nel 30% il disagio sociale e la povertà nel nostro Paese. Al 22% si ferma l’attenzione per la protezione dell’ambiente, un punto sopra il 15% lo raggiungono i beni culturali, sotto nell’ordine, la tutela del patrimonio artistico, la povertà nel mondo e la protezione degli animali. I criteri di scelta delle Onp premiano, per il 73% degli interpellati, la coerenza con la missione parallelamente ai valori dell’azienda e il fatto che vi siano agevolazioni fiscali nel sostegno del Terzo settore è apprezzato solo dal 14% degli intervistati. E in futuro? La propensione a realizzare collaborazioni con le Onp è dichiarata dal 72% degli interpellati, peraltro il 54% è propenso a farlo con le stesse Onp con cui aveva già intessuto rapporti, mentre un 46% confermerebbe le stesse aggiungendone di nuove, in particolare l’assistenza ai malati. Anche perché le aziende si dicono (al 95%) soddisfatte della collaborazione.

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